ordigno
Compare solo in If XVIII 6 Nel dritto mezzo del campo maligno / vaneggia un pozzo assai largo e profondo, / di cui suo loco dicerò l'ordigno.
Il vocabolo è comune nella lingua del tempo per indicare qualsiasi congegno o strumento più o meno complicato: cfr. G. Villani (IX 91): " Fu fatto per que' d'entro con sottile dificio di canapi certo ordigno "; in D. allude al modo con cui il pozzo dei giganti è congegnato ed è perciò abitualmente interpretato dai commentatori come sinonimo di " struttura "; solo il Porena e il Mattalia, quest'ultimo anche in considerazione dell'etimo della parola, preferiscono attribuirgli il valore di " ordinamento " o di " ordinata conformazione ". Per il Sanguineti (Lect. Romana II 138-139) o. è " parola-simbolo... Malebolge, aprendosi come ‛ luogo ', rifiutando al momento ogni rilievo propriamente paesistico... propone il proprio ‛ ordigno ', esibisce la propria struttura, confessando, in una diretta e quasi astratta tensione nominale, in un rilievo e in una dimensione assolutamente tecnici, le sue distinte zone ".