equestre, ordine
A Roma antica, l’e. era una classe sociale ben distinta. In età monarchica, si trattava di una categoria privilegiata dell’esercito, individuata su basi censitarie: erano cavalieri quanti erano abbastanza ricchi per mantenere un cavallo. Il censo rimase il criterio per individuare gli appartenenti all’ordine e. anche in età repubblicana, quando i membri dell’ordine e. erano soprattutto commercianti e finanzieri. I loro emblemi distintivi erano l’anello d’oro e la toga con due strisce di porpora ravvicinate; alcuni sacerdozi (per es. i flamini e i pontefici minori) erano loro riservati. L’antagonismo tra nobiltà senatoria e ordine e. per il controllo della gestione dello Stato caratterizzò la storia tardo repubblicana. Dall’età augustea il ruolo dell’ordine e. si rafforzò: Augusto scelse tra i membri dell’ordine i quadri burocratici e militari e attribuì loro la facoltà di accedere a nuove cariche (prefettura al pretorio e prefettura d’Egitto). Dal 2° sec. d.C. la gerarchia delle cariche equestri divenne ancora più strutturata, ma nel Basso impero l’ordine e. decade, per scomparire di fatto nel corso del 4° secolo.