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TEUTONICO, ORDINE

di Delio Cantimori - Enciclopedia Italiana (1937)
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TEUTONICO, ORDINE (Deutscher Orden, Deutschherren, Deutsche Ritter, Deutschordensritter, Kreuzritter)

Delio Cantimori

È il terzo dei grandi ordini monastico-cavallereschi nati dalle crociate.

A differenza dei due ordini che lo avevano preceduto, i Templari e gli Ospedalieri, dei quali assimilò l'esperienza politico-amministrativa, imitandone anche l'abito, l'Ordine Teutonico ebbe fin da principio compatto carattere nazionale tedesco. L'ordine si sviluppò infatti da una confraternita di mercanti di Brema e Lubecca che nel 1190 avevano fondato ad Acri un ospedale militare e un ordine ospedaliero, confermato nel 1191 da Clemente III: nel 1198 il gruppo primitivo divenne, ad opera di principi tedeschi, l'Ordine dei cavalieri dell'Ospedale di Santa Maria in Gerusalemme confermato nel 1199 da Innocenzo III, che gli conferì particolari privilegi, approvò la sua regola, analoga a quella dei Templari, assegnandogli oltre quello dell'assistenza a feriti e infermi anche il compito di combattere gl'infedeli. All'Ordine potevano appartenere solo giovani di famiglie nobili tedesche, che facessero i voti monastici di castità, povertà, ubbidienza (i mercanti del gruppo originario vennero nobilitati).

Sotto il terzo Gran Maestro dell'Ordine, Hermann von Salza, l'amico e consigliere di Federico II, che resse l'ordine dal 1210 al 1239, l'attività dei Cavalieri Teutonici prese i caratteri che dovevano rimanerle peculiari: senza cessare l'opera ospedaliera che non fu mai trascurata del tutto, si pose in primo piano quella militare, e con essa il campo di azione dell'Ordine cominciò a spostarsi dall'Oriente meridionale e asiatico al Settentrione orientale europeo.

Nel 1211 l'Ordine fu chiamato in aiuto dal re Andrea d'Ungheria contro i Cumani, ed ebbe in cambio il Burgenland da colonizzare. I Cavalieri fortificarono il paese e cominciarono a colonizzarlo: ma quando essi cercarono di rendersi indipendenti dal re facendo infeudare il paese all'Ordine dalla Santa Sede, vennero scacciati (1225). Ma nel 1226 vennero chiamati in aiuto dal polacco duca Corrado di Masovia e dal primo vescovo di Prussia, Cristiano, contro gli slavi pagani abitatori della Prussia: in cambio ebbero il Culmerland, territorio polacco che era stato ripreso dai pagani, e il possesso di quanto territorio prussiano avessero potuto conquistare. Prima di passare all'azione, Hermann von Salza fece investire l'Ordine da parte di Federico II del Culmerland e delle terre da conquistare, come feudi dell'impero: così alla dignità di gran maestro dell'Ordine andò d'allora in poi unita quella di principe dell'impero. Seguirono privilegi e garanzie della Santa Sede e della corona polacca, e nel 1230 cominciò l'opera di conquista: al Culmerland seguirono facilmente la riva destra della Vistola e della Nogat, poi la costa, il Pregel, il Samland. Nel 1237 si fuse con l'Ordine Teutonico l'ordine dei Cavalieri Portaspada apportando la Curlandia, la Semigallia e la Livonia. Da principio l'Ordine si accontentava della conversione e della sottomissione della popolazione; ma dopo la grande ribellione del 1260 - nella quale i Prussiani, con l'aiuto dei confratelli Lituani, e avvantaggiandosi della benevola neutralità dei Polacchi tolsero ai Cavalieri quasi tutto il conquistato - dopo la quindicenne guerra di riconquista che seguì, e infine dopo la conquista delle regioni più orientali della Prussia, abitate da Lituani e da stirpi slave (1283), gli originarî abitatori furono radicalmente sterminati, e nell'antico territorio pagano, che ormai andava dal basso corso della Vistola al medio corso del Memel, vennero chiamati coloni tedeschi, che sotto il severo governo dei Cavalieri, ma con molti privilegi ed esenzioni, si sparsero a coltivare le campagne, e fondarono una quarantina di nuove città (notevole fra esse Königsberg, che più tardi doveva diventare capitale dell'Ordine); i pochi nobili prussiani rimasti fedeli, e i prussiani non nobili in compenso della loro fedeltà vennero completamente assorbiti. La guerra coi Lituani diventò perenne.

Verso la metà del sec. XIII l'ordine aveva possedimenti in Palestina, Puglia, Sicilia, Spagna, nell'Impero greco, in Armenia, in Austria, Germania, Prussia e Livonia, ognuno dei quali era affidato a un Komtur (Commendator), mentre la Palestina era amministrata dal Gran Maestro stesso. Il primo dei possedimenti non tedeschi che andò perduto fu quello di Acri (1291): e così per un certo periodo di tempo la casa madre dell'Ordine fu trasferita a Venezia. Il gran maestro Siegfried von Feuchtwangen trasferì poi la casa madre dell'Ordine a Marienburg, consacrando così (1309) l'abbandono della primitiva missione per la nuova, più strettamente legata al carattere nazionale tedesco dell'Ordine, che nel 1308 aveva acquistato il ducato di Pomerania dai margravî del Brandeburgo, diventando così signore anche di Danzica, e assicurando la continuità territoriale dei proprî possedimenti.

Nel periodo seguente (fino al 1382) la storia dell'Ordine s'identifica con quella della Prussia e della Livonia, che erano i suoi due dominî principali. Nel sec. XIV l'Ordine ha quasi funzioni egemoniche nell'Europa settentrionale: fortissimo all'interno per la saggia amministrazione e per la fedeltà dei sudditi, resiste vittoriosamente agli sforzi della Polonia, divenuta decisamente sua avversaria dopo l'acquisto della Pomerania, e a quelli della Santa Sede, con la quale si trova più volte in conflitto a causa della riluttanza dei vescovi delle terre conquistate (in Prussia i 4 vescovati erano affidati a membri dell'Ordine: non così nelle regioni apportate dall'ordine dei Portaspada, ecc.) a sottostare alla severa amministrazione dell'Ordine; d'altra parte ottimi erano i rapporti dell'Ordine con la Hansa, che esso assisté nelle lotte con i sovrani di Svezia e Danimarca, e soprattutto favorì sgombrando il Baltico da pirati, i cosiddetti Vitalienbrüder.

Ma cominciano anche i segni della decadenza. In questo tempo la perenne guerra contro i Lituani, che pure procurò ai Cavalieri una grande gloria nell'opinione pubblica dei contemporanei, cominciò a degenerare in una specie di caccia all'uomo, alla quale s'invitavano ospiti di riguardo come a un divertimento, e che veniva condotta senza risultati positivi di nuove conquiste; e se anche sotto il gran maestro Winrich von Kniprode (1351-1382) la Prussia conobbe il suo massimo splendore cavalleresco, celebrato da Chaucer e dal Boucicaut, così da poter tenere, unico fra i paesi tedeschi, il paragone con l'Occidente, l'Ordine dovette adattarsi ai tempi, e divenire sempre più una potenza mercantile, che si alienò l'animo delle città prussiane facendo loro concorrenza e istituendo monopolî (come quello dell'ambra) in proprio favore.

Se anche nel 1346 l'Ordine acquistava l'Estonia e nel 1404 Visby con il Gotland, l'irrigidirsi progressivo del governo dei Cavalieri, e la difficoltà per un ordine cavalleresco di adattarsi veramente alla nuova arte militare preparavano quella decadenza che si manifestò chiaramente quando il sovrano di Lítuania, il principe Jagellone si convertì al cristianesimo, costringendo il suo popolo a seguirlo (1386), e tolse così all'Ordine il suo compito, la stessa ragione d'essere. Lo Jagellone s'imparentò con la casa regnante di Polonia, consolidando così l'alleanza dei due stati slavi. Per reagire alle continue manifestazioni di ostilità degli Slavi, e per rialzare il proprio prestigio, l'Ordine deliberò una grande spedizione militare, terminata con la terribile sconfitta di Tannenberg (15 luglio 1410). La prima pace di Thorn (1411) conclusa dalla Polonia per aver mano libera con l'Ungheria, aveva ridato all'Ordine quasi tutti i suoi dominî: ma il governo di essi fu sempre peggiore, e finalmente città e nobiltà si unirono nel Preussischer Bund e dichiararono la propria indipendenza dall'Ordine, invitando a prendere la sovranità in Prussia il re di Polonia, al quale prestarono omaggio perfino alcuni cavalieri (1454). La guerra dell'Ordine contro la Polonia che ne seguì e che durò per 13 anni, ebbe, volta come era anche contro il Preussischer Bund, carattere di guerra civile, e terminò con la seconda pace di Thorn, la cosiddetta "pace perpetua" (1466), che lasciò all'Ordine solo la Prussia Orientale, e come feudo polacco.

La decadenza politica, militare, anche morale e religiosa dell'Ordine, lo aveva reso maturo per la secolarizzazione, che fu compiuta, su consiglio di Lutero, dall'ultimo Gran Maestro dell'Ordine, il margravio Alberto di Brandeburgo, nipote del re di Polonia, eletto nel 1511 e che nel 1525, col trattato di Cracovia, trasformò la Prussia in un ducato ereditario, vassallo del regno di Polonia; nel 1561 il suo esempio fu seguito dal capo dell'Ordine per la Livonia. Il maestro dell'Ordine per i possedimenti tedeschi, rimasto cattolico, fece mettere il duca Alberto al bando dell'impero (1530), divenendo egli stesso Gran Maestro e feudatario titolare della Prussia. Mentre questa, secolarizzata, si avviava all'indipendenza, l'Ordine Teutonico stabiliva la sua sede a Mergentheim, organizzandosi in 12 baliaggi: Turingia, Austria, Assia, Franconia, Coblenza, Alsazia, Bolzano, Utrecht, Alten-Biesen, Lorena, Sassonia, Vestfalia, ritornando all'attività originaria ospedaliera e rivendicando sempre i suoi diritti in Prussia. Abolito nel 1809 da Napoleone, si ridusse a Utrecht (dove divenne protestante, ma mantenne il suo carattere aristocratico) e in Austria, dove nel 1840 venne riformato dall'imperatore Ferdinando I, diventando un ordine cavalleresco ecclesiastico nobiliare, che richiedeva per l'ammissione otto gradi di nobiltà, religione cattolica, alto censo: la casa principale era a Bolzano; l'Ordine aveva compiti ospedalieri, e doveva mantenere sempre pronte quarantaquattro colonne di sanità militare, come l'Ordine Mariano col quale venne fuso più tardi. Col 1919 l'Ordine non fu abolito, ma venne sospesa la sua attività e vennero chiuse le nomine e le iscrizioni.

Bibl.: E. Caspar, Hermann von Salza und die Gründung des Deutschordenstates in Preussen, Tubinga 1924; H. Prutz, Die geistlichen Ritterorden, Berlino 1908 (pp. 101-141, 442-449), per il periodo delle origini a tutto il sec. XIII; per la funzione prussiana dell'Ordine: H. Prutz, Preussische Geschichte, Stoccarda 1900; I, e soprattutto H. v. Treitschke, Das deutsche Ordensland Preussen, 1862, rielabor. 1871, in Historische und politische Aufsätze, II. Una raccolta di biografie dei Grandi Maestri dell'Ordine è E. Maschke, Der deutsche Ordensstaat. Gestalten seiner grossen Meister, Amburgo 1935. V. prussia: Storia.

Vedi anche
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