ORDINI MILITARI
O. religiosi, costituiti da gruppi di cavalieri, sacerdoti e laici non cavalieri, formatisi a partire dai decenni successivi alla conquista crociata di Gerusalemme nel 1099.In questa città venne fondato l'O. dei Templari (v.) nel 1120, mentre l'istituzione caritatevole dell'ospedale, che esisteva a Gerusalemme già prima della conquista crociata, venne gradualmente militarizzata a partire dagli anni trenta del 12° secolo. L'O. Teutonico fece la propria comparsa nell'ultimo decennio del sec. 12° ad Acri (v.). I grandi O. spagnoli ebbero origine con la fondazione di Calatrava in Castiglia nel 1158, seguita da quella di Santiago nel León nel 1170 e quindi da quelle di Alcántara in Estremadura e di Avis nel Portogallo, entrambe risalenti al più tardi del 1176. Venne inoltre a crearsi un certo numero di O. minori e talvolta dalla vita breve, specialmente nella penisola iberica e nell'Europa centro-orientale - vanno ricordati anche quello di S. Lazzaro, che ebbe origine da un ospedale-lebbrosario di incerta identificazione, e quello inglese di S. Tommaso di Canterbury -, la cui produzione artistica fu comunque di scarso rilievo.In seguito alla perdita di Gerusalemme nel 1187, i Templari e gli Ospedalieri (v.) trasferirono le proprie sedi (case) ad Acri, per spostarsi ancora, dopo la caduta di questa città (1291), nel centro cipriota di Limassol, da dove gli Ospedalieri organizzarono la conquista dell'isola di Rodi, avviata nel 1306; l'O. Teutonico spostò la propria sede a Venezia e quindi a Marienburg, in Prussia. L'O. dei Templari venne soppresso nel 1312 e la maggior parte dei loro possedimenti ed edifici, ma soltanto parte dei beni mobili, passò agli Ospedalieri, eccetto che a Valencia e in Portogallo, dove i loro beni divennero possedimento dei neocostituiti O. di Montesa e di Cristo.Mentre l'obiettivo primario degli O. militari era la prosecuzione di una guerra santa contro gli infedeli, i loro membri, comprese le 'sorelle', erano religiosi che avevano fatto una vera e propria professione, votandosi alla povertà, alla castità e all'obbedienza, a una vita liturgica in una determinata comunità, a una regola e a statuti che ne scandivano la vita. Molti dei fratelli erano in effetti preti e sergenti lavoratori (servientes) che non combattevano. L'organizzazione degli O. poteva variare in maniera sensibile, ma in genere essi avevano un maestro che governava con l'aiuto di un consiglio e secondo una costituzione. Essi ricevettero vaste proprietà che organizzarono in priorati e commende, destinati a costituire le basi sia per il reclutamento sia per la produzione di rendite. Per la maggior parte gli O. militari mantenevano ospizi od ospedali e, nella loro qualità di corporazioni di religiosi, ebbero tutti chiese e cappelle che richiedevano arredi liturgici e altre opere artistiche.In molti casi gli O. militari acquistarono - o ricevettero in dono - edifici, opere di pittura, scultura e altri oggetti d'arte già esistenti e quindi non commissionati espressamente da loro; nella costruzione di chiese e castelli o come committenti di pitture o sculture, reliquiari o messali, seguirono gli stili locali. Talvolta un esponente di rilievo di uno di questi O. militari poteva finanziare un'opera d'arte importante, oppure una cappella privata o una sepoltura per sé, o ancora una pittura in cui egli stesso appariva come committente. In alternativa, poteva essere un committente laico il responsabile di un'importante opera d'arte, come nel caso degli affreschi, databili intorno al 1200, nel convento di fondazione reale delle Ospedaliere di Sigena in Aragona, oggi conservati in larga parte a Barcellona (Mus. d'Art de Catalunya) e in misura minore a Huesca (Mus. Episcopal y Capitular de Arqueologia Sagrada). L'architettura o l'arte di tali O. raramente rifletté o espresse la loro funzione militare; ciò nonostante alcune forme appaiono realmente peculiari, come nel caso dei castelli con cappelle interne e dell'organizzazione delle commende. In Prussia e a Rodi, il fenomeno della creazione, nel corso del Trecento, di un ordine-stato (Ordensstaat) diede all'O. militare che governava un reale controllo su determinate regioni, cosicché le forme artistiche e architettoniche locali dipesero, in qualche misura, dall'O. dominante e vennero in parte a identificarsi con esso.Le costruzioni degli O. militari nel Levante furono prevalentemente in pietra, ma la maggior parte di ciò che tali O. avevano costruito a Gerusalemme prima del 1187 venne in seguito distrutto: appena a S del Santo Sepolcro si trovavano le imponenti sale dell'ospedale, che potevano accogliere centinaia di pazienti, e altri edifici con numerosi pilastri massicci e squadrati e ampie sostruzioni su archi. La Siria latina era controllata da grandi fortificazioni in pietra, e nel sec. 13° gli Ospedalieri e i Templari erano quasi i soli O. militari a fornire questi esempi di arte militare. Tali O. non furono tuttavia i veri progettisti di molti dei loro castelli nel Levante e non è possibile individuare alcuno stile che possa essere considerato loro peculiare. Prima del 1187 essi preferirono la costruzione di semplici recinti fortificati, spesso rettangolari o quadrati, come a Belvoir (Israele), che presentavano un unico muro di cinta rinforzato da torri, mentre gli edifici che si disponevano lungo il perimetro interno del castello consistevano per lo più in ambienti voltati e in una cappella, spesso eretti sopra sostruzioni e magazzini.Nel sec. 13° gli O. militari costruirono o ricostruirono fortezze molto più massicce, come quelle dovute agli Ospedalieri del Crac des Chevaliers e di Margat (Siria), e quelle di Château Pèlerin presso Atlit (Israele) e di Tortosa (Siria) per quanto riguarda i Templari. Queste ultime erano per lo più progettate sulla base un impianto concentrico, con un sistema murario interno e uno esterno; le loro cappelle, anch'esse coperte a volte, erano spesso abbellite da finestre ad arco acuto, da capitelli scolpiti e da pitture murali.Nessuno degli O. militari ebbe un suo peculiare sistema costruttivo, anche se forse gli Ospedalieri preferirono all'esterno torri a pianta circolare, invece di quelle a pianta quadrata dei Templari. Relativamente modesti a confronto sono i castelli che i Cavalieri Teutonici fecero ricostruire a Montfort e a Judin (Israele) nel secondo quarto del sec. 13°, con impianto tipicamente renano, consistente in una torre principale e un adiacente corpo di fabbrica residenziale, racchiuso da un alto muro a cortina.Dopo il 1187 i Templari e gli Ospedalieri crearono ad Acri enormi complessi architettonici: delle realizzazioni degli Ospedalieri si conservano parti considerevoli, mentre quelle dei Templari vennero in larga misura distrutte; non può essere identificato inoltre il convento dell'O. Teutonico. Dopo il 1309 gli Ospedalieri crearono a Rodi (v.) un Ordensstaat virtualmente indipendente: il loro interesse si concentrò sulla città principale, dove occuparono la cittadella bizantina e il castello, restaurandone le difese.Le commende dell'O. Teutonico erano diffuse in molte regioni tedesche e in altri territori, con case e castelli a Cipro, in Grecia, in Spagna. In Prussia la situazione era completamente differente. Nel 1400 l'O. Teutonico, che controllava oltre duecentomila sottoposti con le relative considerevoli entrate, giunse a creare un secondo autonomo Ordensstaat in Livonia, una regione coincidente con parte delle od. Lettonia ed Estonia. La lotta contro il paganesimo e il conseguente processo di conversione e di insediamento furono estremamente difficili, tanto che le case dell'O. Teutonico in Prussia e in Livonia furono dotate di robuste fortificazioni. Nonostante le differenze dovute a peculiarità locali, la commenda rurale fu generalmente la struttura economica caratteristica di questi O., la cui attività militare dipendeva dalla produzione agraria e dal surplus monetario da essa derivante. La commenda si strutturava spesso intorno a una corte con cappella, cimitero, stalle, piccionaie e altri edifici esterni. I confratelli non considerarono probabilmente le strutture architettoniche di supporto alle loro attività agricole dotate di un valore artistico, ma ciò nonostante esse ebbero una notevole influenza in diverse regioni sulla trasformazione del paesaggio nel corso dei secoli. In alcuni casi, gli enormi granai lignei - come quelli dei Templari in Normandia, per es. a Sainte-Vaubourg e a Bourgoult, o anche nell'Anglia orientale, come a Cressing Temple - rivaleggiavano con quelli degli O. monastici sia in ampiezza e complessità di costruzione sia per raffinatezza di carpenteria.Le grandi case provinciali degli O. militari potevano costituirsi come estesi complessi urbani, come per es. a Parigi quello dei Templari, di cui restano tracce solo nella toponomastica moderna, oppure a Norimberga la casa dei Cavalieri Teutonici, di cui rimane solo la chiesa di St. Jakob annessa all'ospizio, oppure nella città vecchia di Praga il complesso degli Ospedalieri. Talvolta la commenda locale era essa stessa un castello o comunque una residenza fortificata; in altri casi la commenda e la sua chiesa erano all'interno di una città fortificata e talvolta facevano parte delle sue mura di difesa. Molte case degli O. militari erano situate lungo le strade dirette verso il Levante, percorse dai pellegrini o dai crociati, che attraversavano i passi alpini e si dirigevano verso il mare Adriatico e verso porti di imbarco, quali Genova, Pisa, Napoli o Venezia. Ogni casa prevedeva l'esistenza di una cappella che assumeva spesso l'aspetto di una vera e propria chiesa a sé stante, talvolta collegata al nucleo principale da un portale o da un passaggio. Occasionalmente agli O. militari potevano essere affidate chiese parrocchiali, mentre le campagne erano disseminate di oratori e cappelle a loro appartenenti. Si tratta di una grande varietà di edifici ecclesiastici che sfuggono a ogni tentativo di classificazione.Gli O. militari ebbero anche un certo numero di chiese a pianta centrale od ottagonale, intese a richiamare il tipo icnografico del Santo Sepolcro di Gerusalemme (v.). Gli Ospedalieri ne costruirono due del genere in Inghilterra, ne ricevettero altre (per es. a Pisa e ad Asti) e dopo il 1312 ne acquisirono alcune appartenute ai Templari, che nel sec. 12° avevano costruito almeno sette chiese a pianta centrale od ottagonale in Inghilterra e altre analoghe a Parigi, Laon, Tomar.Sebbene gli appartenenti agli O. militari facessero voto di povertà, essi vennero a disporre in misura crescente di una considerevole ricchezza personale, che permise ad alcuni membri di spicco di vivere in un certo lusso e, per es., di possedere oggetti dorati o argentati ornati con le armi della propria famiglia. I singoli membri potevano dotare chiese o commissionare dipinti; sigilli personali, spade inscritte e stemmi nobiliari divennero sempre più comuni; in teoria, soltanto il maestro di un O. avrebbe avuto diritto a un monumento funebre personale o a un'effigie funeraria. Già nel 1240 Corrado di Turingia, maestro dell'O. Teutonico, ebbe un sepolcro nella Elisabethkirche di Marburgo. Le tombe dei maestri di Rodi (oggi disperse tra diversi musei) vennero eseguite prima del 1400 in un modesto stile provinciale, ma quelle dei maestri dell'O. Teutonico, come quella di Luther di Brunswick, sepolto nella cattedrale di Königsberg nel 1335, erano sensibilmente più grandiose. Dal tardo sec. 13° i priori e i commendatori dei vari O. militari in Occidente vennero sepolti con lastre incise, recanti il nome e la carica, che mostravano l'effigie del defunto con le braccia incrociate e gli stemmi della famiglia: due lastre di grandi dignitari dei Templari si trovano a Barletta (Mus. Civ.) e sono datate al 1287 e al 1307. Nel corso del Trecento lastre di questo tipo furono sostituite da tombe in pietra scolpite in rilievo, persino con effigi monumentali a tutto tondo.Al fine di celebrare le loro funzioni religiose, di dotare di arredi le proprie chiese, di attrarre i pellegrini, di colpire l'immaginario popolare, di soddisfare il desiderio di autoaffermazione individuale di singoli membri, gli O. militari commissionarono una grande varietà di oggetti, spesso decorati con la croce dell'O. o con l'effigie del santo protettore. Gli Ospedalieri persero le loro reliquie in occasione della caduta di Acri nel 1291, ma subito dopo il 1307 acquisirono la ricca collezione di reliquie appartenuta ai Templari e in seguito a ciò commissionarono elaborati reliquiari. Una Madonna con il Bambino (altezza m 8), distrutta nella seconda guerra mondiale, venne posta all'esterno della cappella ricostruita nel 1344 a Marienburg e alla fine del secolo fu rivestita da mosaico veneziano. Un'Incoronazione della Vergine è ancora visibile nel grande refettorio di Marienburg del tardo Trecento. A quell'epoca in Prussia l'O. Teutonico possedeva un buon numero di madonne-reliquiario (Schreinmadonnen) in legno scolpito, ricche di significati simbolici, con sportelli che si aprivano per mostrare un santo dipinto che teneva le reliquie; all'interno degli sportelli erano rappresentati gruppi di figure, in qualche caso comprendenti il committente con la croce del suo Ordine.In qualche caso eminenti membri degli O. commissionarono anche manoscritti miniati, come accadde per una Bibbia realizzata nel 1321 per Luther di Brunswick (Cracovia, Arch. Kapituly Metropolitanej, 63/10), futuro maestro dell'O. Teutonico, con un'iniziale che mostra un confratello-cavaliere barbato e un confratello-prete tonsurato, forse rispettivamente il committente e lo scriba.In tutta l'Europa occidentale gli O. militari decorarono i loro edifici con affreschi, pitture su tavola, sculture, tessuti dipinti. In qualche caso, esigenze di tipo propagandistico fecero sì che membri degli O. venissero raffigurati impegnati in battaglia: per es. sulle pareti della cappella templare francese del sec. 12° a Cressac (dip. Charente), con un registro inferiore e uno superiore rappresentanti crociati, tra cui alcuni templari a cavallo che combattono gli infedeli. Un capolavoro dell'arte pittorica templare, iniziato tra il 1260 e il 1270, si trova nella grande chiesa di S. Bevignate, a Perugia. Nelle pitture erano talvolta raffigurati i patroni degli O. militari e spesso la Vergine era tra questi. Gli Ospedalieri non sottolinearono troppo il loro rapporto con s. Giovanni, ma in Italia dedicarono chiese o commissionarono rappresentazioni di s. Caterina loro patrona. Nelle fondazioni dell'O. Teutonico in Prussia, godette di una certa popolarità s. Giorgio, santo militare. Nella Germania un culto particolare venne riservato a s. Elisabetta di Turingia, che era stata infermiera nell'ospedale dell'O. Teutonico a Marburgo, divenendo 'sorella dell'O.', e che fu poi canonizzata nel 1235. Pochi anni dopo, le vetrate nella gotica Elisabethkirche di Marburgo, appartenente all'O., presentavano un importante ciclo di scene relative alla vita della santa patrona. Un perduto esempio di tale culto fu il ciclo ad affresco, databile al 1340 ca., che rappresentava la Leggenda di s. Elisabetta nella Elisabethkirche di Norimberga, demolita alla fine del 18° secolo.
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Nella penisola iberica - dove agli inizi del sec. 12° la situazione politico-militare di confronto tra cristiani e musulmani richiamava da vicino quella della Terra Santa - gli O. militari si impiantarono assai precocemente.Le principali manifestazioni artistiche degli O. sono legate all'architettura militare, in particolare alla costruzione di castelli e recinti fortificati, all'inizio austeri come conveniva alla finalità e allo spirito cistercense che ispirava l'ideale cavalleresco delle milizie cristiane. Spesso vennero riutilizzati insediamenti ed edifici musulmani caratterizzati dall'uso della muratura tapial (terra pressata in casseforme lignee) e del mattone, cui si aggiunsero le soluzioni proprie dell'architettura cristiana: in particolare le torri cilindriche e le murature realizzate in pietra da taglio e in pietrame.In una seconda fase, a partire dalla seconda metà del sec. 12°, in coincidenza con lo spostarsi verso S della linea di confronto con i musulmani, gli O. militari prestarono maggiore attenzione all'amministrazione dei loro territori, provvedendo a impiantare una rete di commende, che assolvevano alle funzioni di residenza e centro di governo della propria giurisdizione. Parallelamente, gli antichi castelli vennero adibiti a funzioni civili e ciò determinò l'abbandono o l'alienazione di quelli che, per il loro difficile accesso, non si prestavano alle nuove necessità. La commenda si disponeva generalmente su due piani ed era organizzata intorno a un patio colonnato; talvolta possedeva una o due torri, concepite più come simbolo di potere che non come dispositivo difensivo, e presentava gli annessi comuni alle residenze civili e signorili dell'epoca.Il patrimonio architettonico degli O. militari era costituito anche da edifici religiosi: la tipologia più importante era quella dei conventi maggiori - composti da una chiesa conventuale, da una fortezza e da altre dipendenze residenziali e amministrative -, quasi sempre conservatisi però nella veste architettonica che assunsero dopo le grandi trasformazioni subìte a partire dal 16° secolo. Gli O. militari furono anche committenti della costruzione di chiese, monasteri, oratori e ospedali, generalmente di modesto rilievo, mentre alcune cappelle vennero costruite con il patrocinio di alti esponenti delle loro gerarchie.A fronte di questa intensa attività in campo architettonico, minore importanza venne attribuita alle arti figurative. La scultura era ridotta alla realizzazione di alcuni elementi decorativi e soprattutto all'arte funeraria. Per quanto riguarda la pittura, in un panorama certamente non ricco di attestazioni, si deve segnalare il livello qualitativo degli esempi conservati, in cui si esprimono temi sia religiosi sia militari, a seconda del contesto in cui essi si inseriscono; di buon livello fu anche la miniatura (Madrid, Palacio de Liria, Biblia de la Casa de Alba; Madrid, Arch. Histórico Nac., Sección de códices, 1315; Lisbona, Arq. Nac. Torre do Tombo, B. 50. 272), ma nel complesso delle arti figurative ci si adeguò alle correnti dominanti al momento, senza uno stile definito e proprio.Per quanto riguarda l'O. dei Templari, tra i monumenti più significativi va segnalata a Segovia la chiesa della Vera Cruz, a pianta centrale poligonale, certamente ispirata alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La data di costruzione al 1203 è testimoniata da un'iscrizione conservata, ma non è chiaro se essa appartenesse originariamente ai Templari o agli Ospedalieri; lo stesso vale per alcune cappelle funerarie della Navarra, sempre a pianta centrale, come Santa María di Eunate, della fine del sec. 12°, o quella del Santo Sepulcro di Torres del Río, di poco successiva.Ancora ai Templari deve essere ricondotta in Andalusia la torre di Aracena (Huelva), costruita nel sec. 13° sui resti di una fortezza e di una moschea almohadi, in cui appare impiegata una ricca decorazione a base di sebka (motivo a reticolo di rombi, con tratti lobati o mistilinei) e di archi ciechi polilobati di stile mudéjar. In Portogallo, quest'O. ebbe importanti possedimenti nella regione della Beira Baixa, dove ricevette nel 1159 la fortezza di Ceras, nei pressi dell'od. Tomar, e il territorio circostante. Ceras venne però subito abbandonata e, a partire dal 1160, il Gran maestro Gualdim Pais fece costruire una fortezza a Tomar, destinata a divenire la principale sede templare portoghese, con domini che si estesero progressivamente fino al fiume Tago, con i castelli di Almourol, Zẽzere e Cardiga. Notevolissima è la cappella templare a Tomar, che con la sua forma ottagonale ricorda alcune chiese dei luoghi santi. Entrato in possesso dell'O. di Cristo - fondato espressamente in Portogallo nel 1318 per ricevere le proprietà del disciolto O. dei Templari -, l'edificio subì grandi trasformazioni, culminate a partire dal 1492 con il definitivo prolungamento della primitiva chiesa templare mediante la costruzione di una grande chiesa di stile manuelino, sotto la direzione dell'architetto João do Castilho.L'O. degli Ospedalieri fu istituito precocemente in Catalogna, Aragona e Navarra. Tra i suoi possedimenti, di particolare interesse artistico risulta il monastero femminile di Sigena (Huesca), fondato da donna Sancia, moglie di Alfonso II d'Aragona, alla fine del sec. 12°, la cui sala capitolare venne decorata intorno al 1220 da un ciclo di pitture, in larga misura distrutte nel 1936, ma note attraverso fotografie d'epoca e resti oggi a Barcellona (Mus. d'Art de Catalunya).L'attività degli Ospedalieri al servizio dei pellegrini è confermata da edifici come l'ospedale del Crucifijo di Puente la Reina (Navarra), che ebbe una seconda stagione di vitalità alla metà del 15° secolo. Anche in Castiglia e nel León si registrano iniziative analoghe, specialmente lungo il Camino de Santiago, come testimonia la presenza dell'O. degli Ospedalieri ad Astorga fin dal 1182.A Salamanca, nella seconda metà del sec. 12° gli Ospedalieri costruirono le chiese di San Juan de Barbalos e di San Cristobal, e, nella provincia, quella di Paradinas, in cui si conservano bei capitelli romanici. Il castello di Consuegra, nei pressi di Toledo, divenne sede priorale preposta all'amministrazione dei possedimenti degli Ospedalieri in Castiglia e nel León, assommando così alle originarie funzioni militari quelle proprie della residenza signorile, come accadde anche nel castello di Calasparra (Murcia), nella seconda metà del 13° secolo.In Portogallo, l'O. degli Ospedalieri nacque per difendere la frontiera della Beira Baixa, ottenendo la maggior parte delle sue proprietà nell'Alto Alentejo e nell'alta valle del Tago, dove emergono alcuni centri come Pedrogão, Proença-a-Nova, Gavião, Tolosa e Crato. In quest'ultima città si conserva il convento del sec. 14° di Nossa Senhora de Flor da Rosa, costruito dal priore Alvaro Gonçalves Pereira, con una monumentale chiesa gotica e una residenza priorale.L'O. del Santo Sepolcro ebbe una presenza di rilievo in Aragona, dove, al pari degli Ospedalieri e dei Templari, venne dichiarato erede del re Alfonso I il Battagliero (1104-1134). La sede dell'O. del Santo Sepolcro nella penisola iberica fu posta a Calatayud (Zaragoza), dove vennero costruiti un convento di religiose e la collegiata del Santo Sepulcro, in stile mudéjar, interamente ricostruita nel sec. 17°, a eccezione del chiostro. Alcuni resti di costruzioni in stile mudéjar appartenuti a questo O. si conservano anche nel palazzo del commendatore di Tobed (Zaragoza) e nella stessa capitale dell'Aragona.Fondato alla metà del sec. 12°, l'O. di Calatrava trasse la sua denominazione dalla sua prima sede, nel sito musulmano di Qal῾at Rabāḥ, donato dal re di Castiglia Sancio III. Costretto ad abbandonare questa sede a seguito della sconfitta subìta da Alfonso VIII di Castiglia ad Alarcos nel 1195, l'O. di Calatrava ristabilì nel 1217 la sua casa in un luogo vicino, denominato Calatrava la Nueva, dove ancora si conservano i resti del convento primitivo, le mura e la chiesa gotica. Anche nelle regioni dell'Alcarria e della Mancha si conservano molti castelli, come quelli di Zorita de los Canes, Piedrabuena, Malagón, Manzanares o Caracuel, che recano tutti tracce dell'originario impianto musulmano, trasformato dall'opera dei Cavalieri dell'O. di Calatrava.A partire dal secondo quarto del sec. 13°, l'O. di Calatrava prese parte anche alle campagne militari andaluse dei re di Castiglia e León Ferdinando III il Santo (1230-1252) e Sancio IV (1282-1295), entrando in possesso, alla fine del sec. 15°, di numerose fortezze, tra cui emergono quelle di Arjonilla, Porcuna e Sabiote.La maggiore commenda d'Aragona fu stabilita nel castello di Alcañiz (Teruel) nel 1179, utilizzando una vecchia fortezza araba alla quale vennero aggiunti - in più fasi successive e fino a epoca recente - edifici cristiani; resti medievali sono riconoscibili nella cappella romanica e specialmente nelle pitture murali in stile protogotico (sec. 13°) del mastio, con scene di battaglia.L'O. di Santiago si organizzò inizialmente a partire dai conventi di San Marcos di León e Uclés (Cuenca). Il convento di San Marcos sorse come fondazione privata, nel 1172, intorno a un vecchio ospedale di pellegrini, che venne subito interamente ceduto all'O. di Santiago; fortemente trasformato già nel sec. 14°, risale nell'od. aspetto al 16° secolo. Anche il convento di Uclés venne profondamente trasformato durante i secc. 16° e 17°, ma fonti d'archivio descrivono la casa medievale del Gran maestro come un complesso architettonico fortificato, con foresteria, dipendenze conventuali, chiostro e chiesa. Il castello di Uclés appare rappresentato, per quanto in forma idealizzata, in una delle belle miniature del Tumbo menor de Castilla (Madrid, Arch. Histórico Nac., Seccion de códices, 1315), nella quale compaiono anche i monarchi e alcuni cavalieri dell'O. di Santiago.Nelle aree lontane dalla frontiera si prestò maggiore attenzione agli edifici a carattere religioso, come il monastero di San Salvador di Villar de Donas (Lugo), con la sua chiesa, che è ancora di forme romaniche nonostante risalga al 13° secolo. Questo interesse è confermato dai numerosi conventi femminili: Santa Eufemia de Cozuelos a Palencia; il convento Sancti Spiritus, fondato nel sec. 13°, a Salamanca; San Pedro de la Piedra, vicino a Lérida; San Vicente de Junqueras, insediato definitivamente a Barcellona intorno al 1300; il convento delle comendadoras di Santa Cruz a Valladolid, della fine del 15° secolo.Ma nelle zone vicine alla frontiera musulmana predominò l'architettura militare, come nel Campo de Montiel e nella Sierra de Segura (tra le od. prov. di Jaén, Ciudad Real, Granada), dove dal 1212, dopo la vittoria di Las Navas de Tolosa, vennero occupate e trasformate vecchie fortezze musulmane, come testimoniano i castelli di Montizón, Hornos e Segura de la Sierra, fino a un totale di quasi venti centri fortificati. Lo stesso accadde anche in Estremadura, dove vennero riutilizzate antiche fortezze islamiche, come quelle di Hornachos, Montemolín, Reina o Mérida, e dove furono introdotte numerose innovazioni, più palesi per es. a Segura de León e a Montánchez. Dal 1255 vennero costruiti nella Bassa Estremadura edifici di chiara funzione religioso-amministrativa, come la chiesa conventuale di Calera de León e il monastero di Tentudía, nei quali si mescolano lo stile gotico e quello mudéjar e in cui si conservano anche testimonianze di scultura funeraria di alcuni grandi maestri. Nella stessa regione l'O. di Santiago rinforzò le difese urbane di alcuni siti, come a Jerez de los Caballeros.Agli inizi del sec. 15° emerse l'attività costruttiva del Gran maestro Lorenzo Suárez de Figueroa, cui si debbono alcune iniziative in Andalusia, come la grande torre aggiunta sui resti almohadi della fortezza di Estepa, o l'edificazione a Siviglia della chiesa di Santiago del Espada, di stile gotico-mudéjar.In Portogallo gli appartenenti all'O. di Santiago si stabilirono nella penisola di Setúbal, e più tardi si espansero fino all'Algarve, con edifici come il castello-convento di Palmela e il poderoso convento femminile di Santos-o-Velho - con possedimenti a Lisbona e dintorni -, e con fortezze come quelle di Sesimbra, Alcácer do Sal, Santiago de Cacem e Mértola, in area più meridionale.L'O. di Alcántara ebbe una presenza attiva nella penisola iberica a partire dagli inizi del sec. 13°, benché i suoi precedenti, come l'O. di San Julián del Pereiro (dalla località portoghese di fondazione), siano anteriori. La maggior parte della sua attività si svolse nell'od. Estremadura: ad Alcántara si trovava il suo convento maggiore, situato nel vecchio castello musulmano, abbandonato alla fine del Medioevo e sostituito da un maestoso edificio rinascimentale costruito nel corso del 16° secolo. Anche l'attività artistica di quest'O. fu contrassegnata inizialmente dalla funzione di avanguardia militare e in una seconda fase dal ruolo di istituzione preposta all'amministrazione del territorio. Nel primo campo si deve segnalare la costruzione o riutilizzazione di castelli di grande importanza logistica - per es. Santibáñez el Alto, Portezuelo, Magacela, Benquerencia de la Serena e Castilnovo, detto della Encomienda -, cui si aggiunsero altre fortificazioni con dipendenze civili adibite al controllo del territorio, come a Brozas, Valencia de Alcántara, Piedrabuena o Zalamea de la Serena. Nei centri urbani si costruirono commende, come quelle di Moraleja e Zarza la Major, con un carattere chiaramente palaziale. La commenda di quest'ultima località comprendeva nella sua area giurisdizionale il castello di Penãfiel, utilizzato fino al 16° secolo.L'O. di Avis svolse la sua attività a partire dal 1212 in Portogallo, nella regione dell'Alto Alentejo, dove, oltre alla città principale, controllò tra l'altro i centri di Mora, Benavente, Galveias, Estremoz e Ponte de Sor, costruendo o riutilizzando alcuni castelli al fine di creare una seconda linea difensiva superata solo da alcune fortezze dell'O. di Santiago.L'O. di Monte Gaudio, istituito tra il 1173 e il 1180, aveva possedimenti a Lugo, cui se ne aggiunsero altri in Aragona e in Estremadura, alcuni ricevuti dall'O. dei Templari alla fine del sec. 12°, come in Aragona i castelli di Alfambra e di Castellote, e in Estremadura quello di Monfragüe, con il nome del quale - nelle forme di Montfrac o Monfrag - quest'O. fu conosciuto fino al sec. 13° inoltrato, quando venne inglobato nell'O. di Calatrava.L'O. di Montesa nacque nel 1319 nel regno di Valencia per disposizione del re d'Aragona Giacomo II, ereditando la maggior parte delle proprietà dei Templari, e stabilì la sua sede nel castello di Montesa. Rafforzò il suo potere nel 1400, annettendo l'O. di S. Giorgio d'Alfama, con sede a Tortosa.
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