ORDITURA
Nella tecnologia tessile, operazione, effettuata con l'orditoio, consistente del disporre l'uno vicino all'altro, svolgendoli dalle rispettive rocche, tutti i fili necessari per formare l'ordito di un tessuto nella larghezza (o più propriamente altezza) voluta, e nell'avvolgerli sul subbio destinato al telaio (v. anche cotone, XI, p. 717; lana, XX, p. 469; seta, XXXI, p. 520; tessitura, App. II, ii, p. 992; IV, iii, p. 633). I moderni orditoi sezionali avvolgono le portate successive a velocità comprese tra i 600 e gli 800 m/min, con punte anche superiori; in insubbiatura si raggiungono i 300 m/min; il control
lo elettronico è totale per tutti i parametri d'o.; i freni a disco idropneumatici consentono l'arresto quasi immediato con tempi di reazione dell'ordine dei centesimi di secondo; potenti motori consentono all'avvio accelerazioni forti ma senza strappi; le insubbiatrici dispongono di regolazione pneumatica o elettronica per mantenere assolutamente costante la tensione di avvolgimento.
Gli orditoi frazionali raggiungono ormai velocità di crociera tra i 1000 e i 1200 m/min, con dispositivi robotizzati che provvedono automaticamente allo scarico del subbiello pieno e all'inserimento del subbiello vuoto; del tutto automatizzata la sostituzione delle rocche esaurite sulla cantra di alimentazione, grazie all'impiego di carrelli annodatori di esecuzione speciale. Anche per queste macchine tutti i movimenti sono assistiti da calcolatore; i dati e le informazioni relative al ciclo sono trasmessi automaticamente all'elaboratore centrale e all'archivio dell'orditoio. L'operazione di riunitura dei fili dei vari subbielli, opportunamente disposti, su un unico subbio avviene di regola contemporaneamente all'imbozzimatura (v., in questa Appendice).
L'o. è un'operazione assai delicata e che consente margini di tolleranze qualitative molto ristretti: basti pensare che in una catena anche un solo filo, tra varie migliaia, con tensione leggermente diversa dagli altri o invertito di posizione, se non rilevato prima d'iniziare la tessitura, può provocare difetti tali da rendere invendibili decine o centinaia di metri di tessuto.
In fig. 1 è illustrata una cantra automatizzata di cui, in fig. 2, è dato lo schema: sul lato esterno della cantra sono sistemate le rocche in corso di svolgimento, mentre sul lato interno si può provvedere al caricamento delle rocche costituenti la nuova partita di alimentazione; per il cambio delle rocche interviene dapprima un carrello per il taglio dei fili, quindi le rocche esaurite si spostano verso l'interno della cantra (è la fase schematizzata in figura) e le rocche piene verso l'esterno; infine un annodatore automatico provvede all'annodatura dei capofili delle rocche piene con i capofili tagliati.
Di particolare interesse infine un nuovo procedimento denominato stiro-orditura, per produrre direttamente da confezioni di filo continuo sintetico non stirato, o parzialmente stirato, subbi di ordito o subbielli con filo non ritorto da destinare alla tessitura o alla maglieria in catena. I fili provenienti dalle confezioni di alimentazione sono stirati collettivamente per formare un fascio di fili paralleli, quindi fissati a caldo e rilassati. L'impianto può essere completato da imbozzimatrice ed essiccatoio (a cilindri o a radio frequenza) e in questo caso si parla di stiro-o.-imbozzimatura contemporanee (fig. 3). I vantaggi della stiro-o., limitati ovviamente ai soli fili continui sintetici, sono essenzialmente: trattamento termico uniforme dei singoli fili, tensione uniforme del singolo filo su tutta la lunghezza dell'ordito, considerevole diminuzione delle rotture dei fili, e soprattutto riduzione dei tempi e dei costi di trasformazione, in quanto si realizzano in una sola linea i risultati normalmente ottenibili in tre fasi discontinue distinte.