ordoliberalismo
(ordo-liberalismo), s. m. Dottrina socioeconomica di matrice liberale che sostiene che la piena realizzazione dell’individuo non può compiersi se non vengono garantite la libera iniziativa, la libertà di impresa, di mercato e la proprietà privata.
• La terza via muove invece dalla compatibilità dei due concetti, e trae in gioco il fattore decisivo del diritto. Non per caso la dottrina dell’«economia sociale di mercato» è stata elaborata nell’atmosfera dell’ordo-liberalismo: cioè di quella scuola di Friburgo, che, già negli anni Trenta, raccolse giuristi ed economisti, e costruì su nuove basi il rapporto fra diritto e mercato. Il diritto non fu visto come immagine o specchio fedele dei fatti economici, i quali preesisterebbero in una loro esterna e vincolante oggettività, ma come potenza conformatrice dell’ordine economico. (Natalino Irti, Corriere della sera, 23 settembre 2008, p. 53, Commenti) • Sarebbe sbagliato confondere il mercantilismo che guida la cancelliera [Angela] Merkel con il neoliberismo, così come sarebbe improprio ridurre il liberalismo di [Mario] Monti a variante neoliberista. Piuttosto l’una e l’altro sembrano ispirarsi all’«ordoliberalismo» ‒ variante di destra dell’«economia sociale di mercato» ‒ con una visione à la Hayek secondo cui l’imputata ‒ che spiazzerebbe l’investimento privato ‒ è sempre la spesa pubblica, specie sociale, ridurre la quale sarebbe il pre-requisito primario per liberare l’offerta, sollecitare la concorrenza e la competizione, stimolare l’investimento privato e così alla fine attivare ‒ magari dopo una ventina d’anni ‒ la crescita. (Laura Pennacchi, Unità, 4 gennaio 2013, p. 15, Forum) • A livello di politica economica, il governo tedesco ha seguito in questi anni i princìpi del cosiddetto ordoliberalismo. L’idea di fondo è la costituzionalizzazione dell’ordine liberale non solo in economia ma nell’intera società. Un modello all’origine del successo economico della Germania di questi anni, che si scontra ora con le sue contraddizioni: in primo luogo, la crescita economica ‒ e persino la piena occupazione lasciata a se stessa in questo momento storico non elimina e anzi per alcuni aspetti alimenta il malcontento. Il punto è che la crescita economica se non adeguatamente redistribuita è insufficiente. (Mauro Magatti, Avvenire, 26 settembre 2017, p. 3, Idee).
- Adattato dal ted. Ordoliberalismus.
- Già attestato nella Stampa del 22 giugno 1997, p. 1, Prima pagina (Barbara Spinelli), nella variante grafica ordo-liberalismo.
> ordoliberismo.