MARGARUCCI, Oreste
– Nacque a San Severino Marche, il 3 ag. 1868, da Ciccolini e da Nazzarena Tavoloni. Completati gli studi classici nel liceo maceratese G. Leopardi, nel 1888 si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Roma: qui, allievo interno negli ultimi anni del corso presso la clinica chirurgica generale, si formò alla scuola di F. Durante e conseguì la laurea col massimo dei voti, la lode e l’assegnazione del premio Girolami nel 1893. Nello stesso anno risultò primo al concorso pubblico per assistente medico chirurgo degli Ospedali Riuniti di Roma, e nel 1894, superato il relativo concorso, divenne assistente presso la clinica chirurgica universitaria di Roma, che dall’anno accademico 1892-93 era stata trasferita dall’ospedale di S. Giacomo in Augusta nella nuova sede di via Garibaldi (si veda A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, p. 206). Nominato aiuto nel 1896, nel 1897 conseguì per titoli la libera docenza in patologia speciale chirurgica.
Dedicatosi all’esercizio della specialità, nel corso della sua attività universitaria il M. si interessò dei grandi temi della chirurgia generale e di alcune branche specialistiche, pubblicando numerosi lavori.
Meritano particolare menzione le sue pionieristiche Ricerche sperimentali sulla rigenerazione del tessuto osseo (in Il Policlinico, sez. chirurgica, III [1896], pp. 353-378), i suoi studi sulla patologia dello scheletro (Rachitide fetale, in X Adunanza della Soc. italiana di chirurgia… 1895, Roma 1896, pp. 365-370; Sopra alcune anomalie nello sviluppo dello scheletro durante la vita fetale, in Il Policlinico, sez. chirurgica, III [1896], pp. 145-165; Su di un raro tumore delle ossa del carpo, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XXII [1896-97], pp. 401-409) e i suoi contributi alla chirurgia del sistema scheletrico (Contributo alla chirurgia dei tumori maligni delle ossa, in X Adunanza della Soc. italiana di chirurgia, cit., pp. 382-388), dei seni frontali (Contributo alla chirurgia dei seni frontali, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, IV [1896], pp. 457-472), dell’addome (Sulla cura chirurgica della tubercolosi del peritoneo, in XI Adunanza della Soc. italiana di chirurgia… 1896, Roma 1897, pp. 557-598; Della tubercolosi intestinale e del suo trattamento chirurgico. Studio sperimentale e clinico, in Il Policlinico, sez. chirurgica, V [1898], pp. 75-97, 151-156, 199-203, 238-252). Collaborò, inoltre, alla pubblicazione della raccolta Per il XXV anno dell’insegnamento chirurgico di F. Durante nell’Università di Roma. Scritti augurali raccolti e pubblicati…, Roma 1898 (nel III volume della quale fu autore di Angioma cavernoso, ossifico, primitivo del muscolo gemello surale, pp. 351-376).
Il M., vinti i concorsi pubblici per aiuto chirurgo nel 1898 e per primario nel 1903 presso il Pio Istituto di S. Spirito e Ospedali Riuniti di Roma, dal 1904 per un decennio esercitò le funzioni di primario chirurgo e direttore sanitario dell’ospedale di S. Maria della Consolazione. Nel 1908, in occasione del terremoto calabro-siculo, prestò servizio come capitano capo del XIII treno ospedale della Croce rossa italiana (CRI), organizzando il trasporto dei feriti dai luoghi terremotati a Napoli e a Roma. Nel 1914 divenne chirurgo primario presso il II padiglione del policlinico Umberto I di Roma.
In questi anni il M. pubblicò importanti lavori clinico-scientifici: di particolare rilievo fu il suo contributo alla chirurgia della milza (Trattamento conservativo in caso di vasta ferita della milza mediante resezione e sutura; guarigione; contributo alla chirurgia della milza, in XVII Adunanza della Soc. italiana di chirurgia… 1902, Roma 1903, pp. 198-262).
Chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale col grado di maggiore medico, dapprima operò in zona di guerra, quindi assunse a Roma la direzione dell’ospedale territoriale Regina Margherita della CRI: nel 1919, quando questo ospedale cessò la sua attività, il M. fu insignito con la medaglia d’oro al merito e, per il servizio prestato nell’esercito, fu decorato con la Croce di guerra al merito.
Dopo la guerra il M. riprese l’attività ospedaliera nella capitale e nel 1933 fu nominato direttore sanitario centrale e consulente tecnico dell’amministrazione del Pio Istituto di S. Spirito e Ospedali Riuniti di Roma, ma dopo un solo anno, nel 1934, tornò a esercitare le funzioni di primario chirurgo presso il III padiglione del policlinico Umberto I. Durante la seconda guerra mondiale diresse, col grado di colonnello, l’ospedale Regina Elena della CRI, sito in Roma, fino all’armistizio del 1943. Assunta nel 1947 la direzione sanitaria dell’ospedale romano di S. Giacomo in Augusta, nel 1952 fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età; nello stesso anno fu nominato presidente della Commissione centrale di arruolamento e avanzamento del personale militare della CRI e riconfermato nella carica nel 1953 e per il biennio 1954-55.
Durante la sua carriera ospedaliera il M. continuò l’attività scientifica, recando, con circa 60 pubblicazioni, validi contributi, soprattutto alla chirurgia addominale. Si ricordano in particolare gli studi sulle formazioni cistiche non parassitarie del fegato (Sulle cisti non parassitarie del fegato con particolare riguardo alle cisti neoplastiche solitarie (cistiadenoma uniloculare), in Il Policlinico, sez. chirurgica, XXIX [1922], pp. 647-676), sulle cisti da echinococco (L’echinococco primitivo del grande omento, in Annali italiani di chirurgia, II [1923], pp. 829-836; Cisti d’echinococco della vescica simulante un tumore, in Boll. e atti della R. Acc. medica di Roma, LII [1926], pp. 183-192; Il trattamento senza drenaggio delle cisti da echinococco e la sua applicazione alle grandi cisti retroperitoneali pararenali, in Arch. italiano di chirurgia, XVIII [1927], pp. 447-467), l’approfondito esame delle occlusioni intestinali, illustrate in un’ampia relazione svolta in collaborazione con U. Stoppato (Occlusione intestinale, in XXXII Adunanza della Soc. italiana di chirurgia… 1925, Roma 1926: 1ª parte riguardante l’inquadramento generale di Stoppato, pp. 3-171; 2ª parte dedicata a sintomatologia, diagnosi e trattamento del M., pp. 172-354) e prese nuovamente in considerazione dal punto di vista operatorio (Terapia della occlusione intestinale, in Clinica chirurgica, XXIX [1926], pp. 135-150), l’accurata descrizione dell’ernia di Spigelio (L’ernia della linea semilunare dello Spigelio, in Scritti di chirurgia erniaria per commemorare il cinquantenario della operazione di Bassini, II, Padova 1937, pp. 334-361), lo studio clinico-statistico delle fistole gastriche e duodenali (Contributo casuistico al trattamento delle grandi fistole gastriche e duodenali, in Arch. italiano di chirurgia, LII [1938], pp. 847-863). Descrisse numerosi casi di patologia chirurgica, tra i quali un non frequente tumore femminile (Carcinoma primitivo della ghiandola del Bartolini, in Clinica ostetrica, XXXIX [1937], pp. 265-284).
Il M. morì a Roma il 22 febbr. 1959.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, ebbe varie onorificenze nazionali e internazionali. Aveva fondato e diretto per molti anni, la scuola M. Potter per signorine infermiere. Dal suo matrimonio con Vittoria Sacchi ebbe due figli.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dai familiari. Necr., in Atti della Acc. Lancisiana di Roma, 1958-59, I, pp. 105 s., e in Il Policlinico, sez. pratica, LXVI (1959), p. 360; G. Lusena, La Società italiana di chirurgia nei suoi primi 30 congressi (1883-1923). Un contributo italiano al progresso della chirurgia, Roma 1930, ad ind.; O. Margarucci, Curriculum vitae, Roma 1958.