PERRI, Oreste
Italia • Marzalengo (Cremona), 27 luglio 1951 • Specialità: Kayak
Ha collezionato straordinari risultati, fino a diventare un atleta di primo piano, acclamato e amato. Il suo unico cruccio è sempre stato quello di avere soltanto sfiorato il podio olimpico, pur avendo riportato notevoli successi nei Campionati del Mondo. A 16 anni entrò alla Canottieri Bissolati di Cremona, storico sodalizio sportivo della città padana, dove fu preso in carico dall'allenatore Renato Poli. Nell'arco di due anni dimostrò le sue qualità e nel 1969, a Orbetello, contribuì alla conquista di due titoli italiani nel Campionato juniores, in K2 e in K4. Nello stesso anno iniziò a gareggiare con la squadra azzurra agli Europei di Mosca, dove il suo K4 concluse la gara al nono posto. Nel 1970 conquistò tre titoli ai Campionati Italiani, in K1 sui 1000 m e sui 10.000 m e in K4 sui 1000 m, e fu quinto ai Mondiali di Copenaghen in K4 sui 10.000 m. Sottoponendosi a lunghi allenamenti sul Po, nel 1971 dominò la Roma-Fiumicino (36 km), vinse il Campionato Italiano e fu sesto ai Mondiali di Belgrado in K4 sui 10.000 m. In vista delle Olimpiadi di Monaco del 1972, accettò di concorrere alla formazione di un fortissimo K4 con i colleghi Ughi, Congiu e Pedretti, sotto la direzione del tecnico rumeno Gheorghe Cojocaru; la preparazione richiese grandi sacrifici, purtroppo non ripagati dal successo: in una memorabile finale, l'equipaggio italiano concluse al quarto posto in photofinish. Malgrado la delusione, Perri perseverò, parzialmente ripagato dai titoli nazionali élite e dai successi ai Mondiali militari. La sua costanza fu premiata: nel 1974 in Messico, a 23 anni, vinse il primo titolo mondiale in K1 sui 10.000 m e la medaglia di bronzo in K1 sui 1000 m. L'anno successivo, ai Mondiali di Belgrado, riuscì a confermare la sua superiorità, vincendo in K1 sia sui 10.000 m sia sui 1000 m, con un risultato che ancora oggi viene ricordato per la sua eccezionalità: Perri e il polacco Sledziewski arrivarono al traguardo insieme. I giudici, in assenza di un photofinish, decretarono il primo posto per entrambi. Nel 1976 a Montreal gli sfuggì ancora una volta la medaglia olimpica, nonostante le ottime gare realizzate: fu quarto in K1 sui 1000 m, a ridosso di un terzetto di grandi specialisti, R. Helm (Repubblica Democratica Tedesca), G. Csapo (Ungheria) e V. Diba (Romania), e precedendo il sovietico A. Shaparenko, che nell'edizione precedente aveva conquistato l'oro. Dopo un momentaneo interessamento per la boxe, ai Mondiali di Sofia del 1977 fu di nuovo sul podio: in K1 primo sui 10.000 m e terzo sui 1000 m. In seguito partecipò ad altre competizioni intermedie, quindi accettò la terza sfida olimpica: a Mosca nel 1980 giunse però soltanto quinto in K1 sui 1000 m. In quella circostanza decise di ritirarsi dall'agonismo. Conseguito il diploma ISEF, diventò insegnante di educazione fisica; dal 1983 al 1985 fu allenatore della nazionale juniores, quindi assunse l'incarico di allenatore nazionale per divenire poi direttore tecnico nazionale.