RAVANELLO, Oreste
– Nacque a Venezia il 25 agosto 1871 da Ireneo e Angelina Santi (Venezia, Archivio Storico del Patriarcato, Parrocchia di Ss. Geremia e Lucia, Libri degli atti di nascita, n. 18, alla data). Appartenenti all’arte vetraria di Murano e musicisti dilettanti, i genitori avviarono Oreste alla musica fin dai sei anni, affidandolo dapprima al compositore, pianista e organista Paolo Agostini, indi iscrivendolo al Civico Liceo musicale “B. Marcello” di Venezia (Garbelotto - Cicogna, 1939, p. 9). Non ammesso al secondo corso di pianoforte per «mancanza d’attitudine musicale», proseguì gli studi da privatista presso la Scuola popolare di musica di Venezia e, in un secondo momento, sotto la guida del primo organista della Cappella Marciana, Andrea Girardi (ibid., p. 10). Negli stessi anni si formò negli studi classici presso l’Istituto dei Padri Cavanis a Venezia (Pasut, 1992-93, p. 71).
Nel 1887 la Commissione diocesana per la musica sacra di Venezia gli assegnò il diploma di organista, lo dichiarò «virtuoso» e gli conferì la facoltà di insegnamento (Garbelotto - Cicogna, 1939, p. 12). Raggiunto questo primo traguardo, Ravanello si dedicò alla composizione e all’organo, legandosi viepiù all’ambiente dei riformatori della musica sacra, allora particolarmente vivace a Venezia, soprattutto per influsso di Giovanni Tebaldini, che nel 1889 assurse alla direzione della schola cantorum marciana. Appunto in quest’anno Ravanello fece la sua conoscenza e dal 1890 divenne suo stretto collaboratore, come organista della schola cantorum (ibid., p. 14). Nel giro di pochi anni fu nominato vice-organista (1893), indi organista primario della Cappella Marciana (1895; ibid., pp. 14, 19, 22), sostituendo Andrea Girardi, che lo aveva designato per successore (Cattin, 1995, p. 131). In questo contesto collaborò anche con Lorenzo Perosi, altro eminente promotore del movimento ceciliano, maestro di cappella in basilica dal 1894 al 1899.
L’esperienza nella cappella marciana non durò a lungo: nel dicembre 1897 Ravanello si candidò a succedere a Tebaldini alla testa della Cappella musicale di S. Antonio a Padova (Padova, Archivio Storico Veneranda Arca di S. Antonio, Serie 24. Carteggio otto-novecentesco, Categoria I, Classe VII, busta 8, fasc. 3, doc. 10). La sua candidatura, sostenuta dallo stesso Tebaldini, fu accolta dalla Veneranda Arca, che gli assegnò il ruolo dal 1° febbraio 1898 (Serie 2. Parti e atti, reg. 2.85, cc. 20-22, deliberazione 12 gennaio 1898).
All’incarico presso il Santo si aggiunse nel 1902 la nomina alla cattedra di organo nel Liceo musicale di Venezia (in sostituzione di Marco Enrico Bossi), che Ravanello ricoprì stabilmente, in quanto titolare, dal 1904 (Garbelotto - Cicogna, 1939, pp. 37 s.). Furono anni d’intensa attività compositiva e concertistica, quest’ultima in collaborazione con il pianista Cesare Pollini, allora direttore dell’Istituto musicale di Padova, e con organisti come Bossi e Luigi Bottazzo. Inoltre Ravanello fu spesso chiamato a collaudare nuovi organi, in particolare nelle diocesi venete.
Dopo essere stato incluso, nel 1909, tra i membri del Consiglio direttivo del movimento ceciliano (ibid., p. 51), Ravanello ottenne un altro riconoscimento: morto Pollini, nel 1912 assunse la guida dell’Istituto musicale padovano. Sotto la sua direzione, nel 1924, l’Istituto fu equiparato ai Regi Conservatori, grazie al positivo giudizio espresso dalla commissione ministeriale, di cui fecero parte anche Ottorino Respighi e Ildebrando Pizzetti (ibid., p. 59). Negli stessi anni dovette affrontare tre gravi lutti famigliari: a breve distanza di tempo mancarono il padre (1920) e i fratelli Angelo (1923) e Giuseppe (1926; Fanton, 2010, p. 10).
Morì, celibe, il 2 luglio 1938 a Padova. Fino all’ultimo aveva mantenuto gli incarichi di docenza e di direzione delle due principali istituzioni musicali padovane.
Tra i riconoscimenti ricevuti nel corso della carriera si ricordano il primo premio in un concorso per la composizione di un mottetto liturgico nello stile polifonico classico, assegnatogli dall’Accademia di Santa Cecilia (1894), e il primo premio per una Messa da Requiem da eseguirsi al Pantheon in suffragio di Vittorio Emanuele II, nell’ambito di un concorso indetto dall’Accademia Filarmonica romana (1903). Fu inoltre aggregato alla Regia Accademia dell’Istituto musicale di Firenze (1899; Garbelotto - Cicogna, 1939, p. 33) e alla Regia Accademia Filarmonica di Bologna, nell’albo dei “compositori” (1938; ibid., p. 65).
Il catalogo delle composizioni di Ravanello (136 quelle contrassegnate da un numero d’opera) consta in gran parte di musica da chiesa (tra cui circa 35 messe) e per organo, in misura più ridotta di brani pianistici o cameristici per vari organici. In parte esse videro la luce in periodici, come il milanese Musica sacra, o Il repertorio pratico dell’organista liturgico: pubblicazione mensuale di musica facile per organo od armonio edito da Capra a Torino. Pubblicò inoltre con gli editori milanesi Leonardo da Vinci, Bertarelli, Ricordi, Carisch & Jänichen, e il padovano Zanibon (Pasut, 1992-93, pp. 82-85). Vanno aggiunte alla sua produzione musicale originale alcune riduzioni e trascrizioni di musiche settecentesche.
Ravanello pubblicò anche opere didattiche: si ricordano L’organista di chiesa: breve metodo per organo (1896), pubblicato con Luigi Bottazzo e dedicato al patriarca cardinale di Venezia Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X, e Sul ritmo e sull’accompagnamento del canto gregoriano: studi e osservazioni (1912).
Il cospicuo lascito musicale di Ravanello è oggi custodito in diversi archivi, tra i quali spicca l’Archivio musicale della Biblioteca antoniana di Padova. Ad esso nel 1938-39 gli eredi affidarono, per volontà del compositore, un significativo numero di opere sue edite e inedite, «medaglie, decorazioni, targhe, documenti e diplomi», nonché la sua biblioteca musicale (Fanton, 2010, pp. 12 s.).
Fonti e bibl.: Venezia, Archivio Storico del Patriarcato, Parrocchia di Ss. Geremia e Lucia, Libri degli atti di nascita, n. 18, alla data 25 agosto 1871; Padova, Archivio Storico Veneranda Arca di S. Antonio, Serie 24. Carteggio otto-novecentesco, Categoria I, Classe VII, busta 8, fasc. 3, doc. 10; Serie 2. Parti e atti, reg. 2.85, c. 20-22, deliberazione 12 gennaio 1898; C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 344 s.; S. Travaglia, Musicisti padovani, in Annuario R. Istituto magistrale «Erminia Fuà Fusinato», Padova 1929-1931, Padova 1930, p. 15 s.; A. Garbelotto - M. Cicogna, O. R., Padova 1939; S. Leoni, L’Istituto musicale “Cesare Pollini” di Padova, Firenze 1941, ad ind.; A. Garbelotto, O. R., commemorandosi il centenario di nascita: 1871-1971, in Il Santo, XI (1971), 2-3, pp. 285-288; S. Zaccaria, 10 organisti italiani, Roma 1983, pp. 41-48;Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Le biografie, VI, Torino 1988, p. 245; B. Pasut, O. R. (1871-1938). Un pioniere nel movimento ceciliano di riforma per la musica sacra, in Atti e Memorie dell’Ateneo di Treviso, X (a.a. 1992/93), pp. 69-90; G. Cattin, Ricordo del m° O. R., in Atti e Memorie dell’Accademia patavina di Scienze, Lettere ed Arti, CVII (1994-95), parte I, Padova 1995, pp. 129-134; The New Grove dictionary of music and musicians, XX, London - New York 2001, p. 863; Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Personenteil, XIII, Kassel 2005, col. 1328; M.N. Massaro, Lettere e documenti, in Cesare Pollini. Testimonianze. Documenti e testi, a cura di M.N. Massaro, Padova 2008, pp. 154-165; R. Travaglini et al., Manoscritti ed edizioni musicali di O. R. conservati nell’omonimo Fondo della Pontificia Biblioteca Antoniana di Padova, Roma 2010; A. Fanton, La donazione del Fondo di O. R., ibid., pp. 7-13.