Vedi Organization for the Prohibition of Chemical Weapons dell'anno: 2015 - 2016
(OPCW)
L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) è l’organo attuativo della Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, stoccaggio e uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione. Quest’ultima è stata ratificata nel 1993 da 165 firmatari ed è entrata ufficialmente in vigore nel 1997.
La storia dei tentativi concertati di ridurre gli armamenti da parte degli attori internazionali risale alla fine dell’Ottocento con la prima Conferenza dell’Aia sul disarmo (1899), cui seguì quella del 1907. Nel 1925 la comunità internazionale adottò il Protocollo di Ginevra sulla messa al bando di alcune tipologie di armamenti e solo negli anni Novanta del secolo scorso si arrivò alla ratifica della suddetta Convenzione sulle armi chimiche che, insieme a quella relativa alle armi biologiche e al Trattato di non proliferazione nucleare (Npt), rappresenta uno dei pilastri su cui si basa la politica del disarmo e contro le armi di distruzione di massa. L’Opcw è quindi strettamente legata alla Convenzione da cui di fatto è generata e ne rappresenta il braccio esecutivo, essendo preposta alle ispezioni di verifica nei paesi membri per assicurare l’adempimento del trattato.
L’Opcw – che lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite (Un) – oltre a vigilare sul rispetto della Convenzione sulle armi chimiche fornisce un foro di dialogo e di consultazione fra i paesi membri nell’impegno alla lotta contro la proliferazione. Come stabilito dalla Convenzione, l’Opcw mette in atto una procedura simile a quella esistente nel campo della tecnologia nucleare, per controllare non solo la produzione di vere e proprie armi chimiche, ma anche di tutte quelle sostanze chimiche ad uso civile che potenzialmente potrebbero essere utilizzate anche per fini bellici. Tutti i firmatari della Convenzione sulle armi chimiche sono membri dell’Opcw e, attualmente, vi sono quattro paesi dell’Un che non hanno ancora aderito: Corea del Nord, Egitto, Israele e Sud Sudan.
La presenza di riserve di armi chimiche in territorio siriano ha spinto l’Opcw a premere affinché Damasco aderisse alla Convenzione. Tale importante traguardo è stato raggiunto il 14 settembre 2013 e ha permesso l’avvio dell’opera di rimozione delle maggiori sostanze chimiche dal paese. Anche per l’impegno profuso in Siria e, più in generale, per l’ampio lavoro condotto a livello universale al fine di eliminare la produzione e l’uso di armi chimiche, l’Opcw è stata insignita del premio Nobel per la Pace 2013.
La Conferenza dei paesi membri è l’organo plenario dell’Organizzazione, in cui i rappresentanti di tutti gli stati che hanno aderito alla Convenzione delineano le politiche generali dell’istituzione, formulano raccomandazioni e prendono decisioni su tutte le questioni affrontate. Si riunisce una volta l’anno all’Aia e si esprime tramite votazioni in cui è necessaria la maggioranza assoluta. Solo in alcuni casi, ritenuti di particolare importanza, è richiesta la votazione per consensus.
La Conferenza ha due organi sussidiari: la Commissione per la risoluzione delle dispute e il Consiglio scientifico consultivo. Il Consiglio esecutivo è l’organo governativo dell’Organizzazione ed è formato da 41 membri che si alternano.
I paesi che nominano un proprio rappresentante all’interno di questo organo sono eletti dalla Conferenza e la loro carica è di due anni. I seggi vengono attribuiti in base al principio di equa distribuzione geografica: l’Europa occidentale ha diritto a dieci membri, l’Africa e l’Asia entrambe a nove membri, l’America Latina e i Caraibi insieme a sette membri e l’Europa orientale a cinque. In aggiunta, vi è un quarantunesimo rappresentante scelto a rotazione tra i paesi dell’Asia o dell’area dell’America Latina e dei Caraibi. L’ordinaria amministrazione dell’Opcw è affidata al Segretariato tecnico, guidato dal direttore generale, che è nominato dalla Conferenza e resta in carica per quattro anni, con la possibilità di essere scelto per un secondo mandato.
Quest’organo è suddiviso in nove uffici, preposti alla gestione dell’amministrazione, le relazioni esterne, l’ispettorato, l’assistenza e la cooperazione internazionale, gli affari interni, le questioni legali, i progetti speciali e gli organi decisionali.
Tutti i paesi membri dell’Un hanno siglato la Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, stoccaggio e uso di armi chimiche e sulla loro distruzione. Uniche eccezioni sono rappresentate da Israele, Corea del Nord, Egitto e Sud Sudan.