oriafiamma
È il nome dell'insegna militare dei re di Francia, di stoffa vermiglia cosparsa di stelle o di fiamme d'oro e terminante in due o tre punte. Ricorre in senso figurato in Pd XXXI 127 così quella pacifica oriafiamma / nel mezzo s'avvivava, e d'ogne parte / per igual modo allentava la fiamma (in codici tardi e in edizioni anche moderne, per es. Porena, orifiamma).
Il testo è stato variamente interpretato: i chiosatori più antichi non danno alcuna spiegazione del passo (Lana, Ottimo, Anonimo) o, attenendosi alla chiosa di Benvenuto (" Oriafiamma, idest, Maria flamma ignis aeterni et aurea, idest, perfecta, pacifica, quae fecit pacem, de tam longa guerra inter Deum et hominem "), identificano nell'o. la Vergine sedente nel mezzo della parte più alta della rosa (Buti, Landino, Vellutello); a quest'ultima interpretazione si attennero poi la Crusca, il Venturi, il Lombardi e altri.
I commentatori moderni (Scartazzini-Vandelli, Casini-Barbi, Steiner, Sapegno, Mattalia, Chimenz, ecc.) propendono a ritenere che D. designi con questo nome tutta la parte alta, particolarmente luminosa, dell'anfiteatro celeste, chiamandola pacifica o perché " vivente in pace, serena e felice " (Mattalia) o per " opporla all'altra militare " (Tommaseo) o anche con riferimento a Maria, che " fece pace tra Dio e l'omo ", secondo la chiosa del Buti (Sapegno).
Il Porena, infine, non ritiene possibile che D. " voglia porre una somiglianza fra quel tratto di Paradiso illuminato maggiormente e quella bandiera ", e suppone che la parola sia usata nel senso di " fiamma d'oro ", in armonia a un'etimologia del vocabolo forse falsa ma allora comunemente ritenuta vera.