orientale
. In senso specifico, e cioè geografico-astronomico, la voce nella Commedia appare due volte: la parte orïental de l'orizzonte (Pd XXXI 119); la parte orïental tutta rosata (Pg XXX 23). In altro passo, Dolce color d'orïental zaffiro, / che s'accoglieva nel sereno aspetto / del mezzo, puro infino al primo giro (I 13), l'aggettivo allude genericamente ai paesi o., ed è volto a esprimere il delicato colore del cielo del Purgatorio, simile a quello della pietra preziosa venuta dal favoloso Oriente.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, o. è un aggettivo raro in D. (assai più raro che ‛ occidentale ' e nelle opere minori si trova ben poco, con valore geografico (VE I VIII 1 e 8, Quaestio 16), fuorché in Ep V 2, dove le aurae orientales sono le brezze del mattino che accompagnano l'alba del nuovo giorno (l'avvento salutare dell'imperatore).