orientamento
Capacità di riconoscere la posizione del proprio corpo rispetto all’ambiente esterno e di programmare un comportamento motorio adeguato a raggiungere una meta prefissata. Il processo di o. avviene attraverso meccanismi complessi che in parte fanno riferimento a una mappa mentale e in parte dipendono da strumenti sensoriali capaci di riconoscere le coordinate spaziali. L’o. può essere costruito sulla base di un reticolato di punti di riferimento via via arricchiti dall’apprendimento, oppure determinando la propria posizione per mezzo di strumenti che consentono di mantenere una rotta prefissata. Sulla base di queste informazioni il sistema nervoso mette in opera adeguate strategie motorie. Azioni di o. sono, per es., navigare verso un faro, dirigersi verso una persona, una casa, un albero, allontanarsi da un fuoco. L’o. può realizzarsi anche in mancanza di riferimenti sensoriali esterni, ma sulla base di movimenti già eseguiti in precedenza. Un esempio è fornito dal pianista che sa trovare i tasti del pianoforte senza controllo visivo, oppure da una persona che trovandosi in ambiente noto, al buio, dopo avere compiuto un certo percorso, è in grado di raggiungere un determinato punto. In questi casi, la rappresentazione mentale dello spazio consente di calcolare senza riferimenti sensoriali diretti la posizione del corpo. Tutti i tipi di movimento su vasta scala, indirizzati verso un oggetto oppure verso un’area, richiedono capacità di orientamento. La regione cerebrale che presiede all’elaborazione di mappe spaziali è l’ippocampo. Anche altre aree sono coinvolte nella capacità di orientarsi, cioè di percepire ed esplorare lo spazio: il lobo parietale per la consapevolezza dello spazio personale (il proprio corpo), i lobi temporale e frontale per lo spazio extrapersonale.