oriente
Come ‛ occidente ' (v.), o. per lo più è usato in senso generico, a indicare la parte dell'orizzonte dove sorge il sole, il balco d'orïente dell'Aurora (Pg IX 2), la plaga irraggiata e fatta ridente da Venere mattutina (I 20, XXVII 94), la parte del cielo ove, poco prima dell'alba, i geomanti (v.) vedono apparire delle stelle nelle quali possono scorgere la figura della loro Fortuna Maggiore (XIX 5).
Assume un significato metaforico e simbolico quando è designato come luogo di nascita di s. Francesco in sostituzione di Assisi (Ascesi, Pd XI 54). Un altro punto interessante in tal senso è quello in cui un'anima della valletta dei principi intona l'inno della sera ficcando li occhi verso l'oriente (Pg VIII 11).
In proposito il Buti commenta: " nome de' fare l'omo quando adora Iddio, che si de' volgere all'oriente: e però tutte le chiese antiche ànno volto li altari a l'oriente; ma ora, quando non si può commodamente fare, non v'è cura, imperò che Iddio è in ogni luogo ".
In Cv II III 5 (due volte) si parla di Tolomeo che avrebbe postulato il Primo Mobile come causa della revoluzione da oriente in occidente, ossia del movimento diurno attorno alla terra di tutti e nove i cieli: prima di lui questo movimento era attribuito al cielo Stellato (ottavo cielo o cielo delle Stelle fisse), a cui fu tolto per assegnargli il lentissimo (Pg XI 108) moto precessionale da occidente a o. (e quindi di senso contrario), che avveniva in 36000 anni: 1 grado ogni 100 anni (cfr. anche II V 16, XIV 11); in II V 17 è detto che da oriente in occidente, ogni dì naturale una fiata si svolge il movimento della rivoluzione diurna; in II XIV 1 (due volte) è spiegato che il movimento diurno dell'ottavo cielo avviene da oriente ad occidente, e si parla ancora del movimento precessionale, da occidente ad oriente; in III V 4 è la spera del sistema pitagorico che ruota da occidente in oriente; in III V 13 D. tratta del cielo del sole che si rivolge da occidente in oriente, non direttamente, ma obliquamente, in senso contrario al moto diurno. In Vn II 2 l'età di Beatrice è messa in corrispondenza appunto con questo moto: Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d'oriente de le dodici parti l'una d'un grado, ossia aveva percorso 1/12 di grado: cronologicamente 8,3 anni (100: 12 = 8,33).
In VE I VIII 9 si parla in particolare della lingua d'oil (dopo che si è parlato delle tre lingue neolatine dell'oc, dell'oil e del sì) e se ne tracciano i confini con i quattro punti cardinali.
Da notare che in poesia o. ha sempre la dieresi.