origine legale
Classificazione dei sistemi giuridici in relazione alla loro origine: il diritto comune inglese (➔ common law) e il modello continentale (civil law).
La common law è stata trasferita, nel corso dei secoli, alle colonie inglesi e caratterizza i sistemi giuridici degli Stati Uniti, del Canada, dell’Australia e di molti Paesi dell’Africa e dell’Asia. La tradizione codicistica di civil law ha invece le sue origini nel diritto romano, venne perduta nel Medioevo e riscoperta dalla Chiesa nell’11° sec., quindi adottata da molti Stati dell’Europa continentale, tra cui la Francia. Napoleone Bonaparte, all’inizio del 19° sec., esportò il diritto civile francese (Code civil, 1804) al resto dell’Europa da lui conquistata. Successivamente, sistemi basati sul Code civil si diffusero in America Latina, Africa e Asia.
I due sistemi legali operano in maniera differente. Il sistema di civil law si basa su giudici professionisti, codici di leggi e una giurisprudenza scritta (il giudice applica la legge attraverso la sua interpretazione); quello di common law si basa invece su magistrati scelti tra i migliori avvocati, principi giuridici di carattere generale e una tradizione non scritta, in cui la giurisprudenza acquisisce forza di legge (prevalenza del precedente).
Numerosi studi economici hanno mostrato che l’o. l. dei sistemi giuridici dei diversi Paesi influenza significativamente le loro possibilità di crescita e di sviluppo. In particolare, è stato evidenziato che, a parità di livello di sviluppo economico, gli Stati che hanno adottato il diritto civile di tradizione continentale presentano una regolamentazione più invadente, diritti di proprietà meno sicuri, governi più corrotti e meno efficienti. E.L. Glaeser e A. Shleifer (Legal origins, 2001), due economisti della Harvard University e principali esponenti di questo filone di ricerca, hanno sostenuto che tali risultati dipendono dalla diversa importanza assegnata, nei due sistemi, al caso di specie nelle soluzioni individuate. Secondo i due studiosi, mentre il diritto comune inglese si affermò perché il monarca era sufficientemente potente sull’intero territorio nazionale ed erano, perciò, bassi i rischi che le decisioni dei giudici fossero influenzate dalla forza degli interessi locali, il diritto civile francese si sviluppò per contrastare il potere dei feudatari e garantire il rispetto della legge del re sull’intera collettività nazionale. Come conseguenza di questa impostazione, mentre i sistemi di common law, in quanto basati su un principio giurisprudenziale e pragmatico, privilegiavano la flessibilità e la capacità di trasformazione, i sistemi codicistici si evolvevano con maggiore ritardo, essendo la legge scritta ben più lenta ad adeguarsi alle mutate condizioni economiche e di mercato. Pur permanendo alcune differenze di fondo, nel corso dei secoli i due sistemi si sono molto avvicinati tra loro, ciascuno adottando elementi tipici dell’altro. I Paesi di diritto comune hanno acquisito per molte materie norme di carattere statutario e quelli di diritto civile hanno assunto norme generali che richiedono di essere adattate al caso concreto, anch’essi lasciando all’interprete ampi margini di discrezionalità. Come conseguenza dell’accresciuta convergenza, la maggiore flessibilità associata ai sistemi di diritto comune sta diventando parte integrante nei Paesi di tradizione codicistica.