orma
Parola usata da D. solo nella Commedia. Nel significato proprio di " impronta " lasciata da un piede: If XVI 34 Questi, l'orme di cui pestar mi vedi; per lo più in locuzioni che valgono " tener dietro ", " seguire ": Pg V 2 e seguitava l'orme del mio duca (con ellissi del verbo, in IX 60 sen venne suso; e io per le sue orme); anche in senso figurato: Pd XII 116 La sua famiglia [i seguaci di s. Francesco], che si mosse dritta / coi piedi a le sue orme. In If VIII 102 ritroviam l'orme nostre, l'espressione vale " rifacciamo la via percorsa ", " torniamo indietro ".
Con valore metonimico, o. può significare " piede ": If XXV 105 'l feruto ristrinse insieme l'orme. Per estensione può valere " segno ", " vestigio ", " impronta ", anche in senso figurato: Pd I 106 Qui veggion l'alte creature l'orma / de l'etterno valore. Infine " immagine ", " figura ": Pg XVII 21 De l'empiezza di lei... / ne l'imagine mia apparve l'orma.