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BERTOLAI, Orsola

di Remo Ceserani - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)
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BERTOLAI, Orsola

Remo Ceserani

Nacque a Ferrara nell'anno 1531. Era figlia dei nobiluomo Camillo Bertolai, dottore e filosofo. Come discendente da una delle famiglie più cospicue di Ferrara, la B. ricevette l'educazione tipica delle gentildonne del suo tempo, manifestando interessi per la filosofia e le buone lettere. Grazie alla sua cultura, ma anche alla sua avvenenza e leggiadria, si mise in ottima luce alla corte di Alfonso II.

Anche l'uomo a cui si unì in matrimonio, Ercole Cavalletti, era fornito di cultura non mediocre ed era noto negli ambienti di corte come filosofo e poeta; era anche buon amico di Torquato Tasso. Morì a soli trentasei anni, nel 1589. Da lui la B. ebbe una figlia, Barbara, che più tardi ottenne una certa notorietà come poetessa.

Anche la B. conobbe il Tasso e gli si dimostrò buona amica. I nomi di entrambi sono legati a un avvenimento che ebbe una certa risonanza nelle cronache sociali e letterarie del tempo: la disputa che si tenne in Ferrara, alla presenza dei duchi e della corte, nei giorni 18 gennaio, 1°e 6 febbr. 1570, attorno a cinquanta Conclusioni amorose.

Le Conclusioni erano state proposte dal Tasso e il giovane poeta le sostenne con molte argomentazioni. Uno dei più assidui fra i contradditori fu Paolo Samminiati, che si alzò a parlare quasi ad ogni argomento. Quando si venne a discutere la conclusione ventunesima, che era così formulata: "L'uomo in sua natura ama più intensamente e stabilmente della donna", il giovane Tasso la sostenne appassionatamente, ma d'improvviso si levò a contraddirlo la B., che a quanto pare difese le sue ragioni con veemenza e gran forza di convinzione (di tali dispute, oltre al testo delle Conclusioni,cisono giunti solo gli echi successivi: si vedano i Discorsisopra le cinquanta conclusioni del signor T. Tasso di Vitale Zuccolo, Bergamo 1588, e la Prefazione e le Appendici di Pier Desiderio Pasolini al Trattato dell'Amore Humano di Flaminio Nobili).

Quattordici anni dopo, nel 1584, il Tasso dedicava alla B. il dialogo intitolato La Cavalletta, o vero de la poesia toscana (T.Tasso, Dialoghi, a c. di E. Raimondi, Firenze 1958). Così egli dava testimonianza della sua amicizia e rendeva omaggio alle qualità poetiche di lei e al suo gusto. Sappiamo che l'amicizia tra il Tasso e la B. durò a lungo, e continuò anche durante gli anni di sventura del poeta. In una lettera del poeta a Giovan Battista Licino, datata da Mantova il 22 giugno 1587, c'è un accenno all'aiuto ricevuto dalla B. (T. Tasso, Lettere,a c. di C. Guasti, Firenze 1853-55, n. 837).

La B. morì a Ferrara il 3 giugno 1592 e fu sepolta nella chiesa dei gesuiti.

Sue rime si leggono in varie raccolte del Cinquecento e dei secoli successivi, e particolarmente in Rime di diversi celebri poeti, raccolte da G. B. Licino, Bergamo 1587; Nuova scielta di rime di diversi illustri poeti, Bergamo 1592; Il Gareggiamento poetico del Confuso Accademico Ordito, Madrigali amorosi… de i più illustri Poeti d'Italia, Venezia 1611; Rime scelte de' Poeti ferraresi antichi e moderni,Ferrara 1713; Componimenti poetici delle più illustri rimatrici d'ogni secolo, raccolti da L. Bergalli, Venezia, 1726, parte 2, ad Indicem. Spesso, accanto alle rime della B. si trovano anche rime del marito e del Tasso. Si conservano, di lei, una decina di sonetti e circa quindici madrigali.

Le rime della B. toccano i temi tradizionali della poesia cinquecentesca: hanno per argomento l'amore o il rapporto cortigiano; sono rime d'occasione o di omaggio, per festeggiare un matrimonio, piangere la perdita di una persona cara, o celebrare l'eccellenza di una cantatrice (il madrigale Come rapisce il Cielo è in lode di Annina Guarini, figlia del poeta, che insieme con Livia d'Arco e Laura Peperara formava il famoso concerto delle "tre Grazie" ferraresi). Qualche movenza più sciolta ed elegante si trova nei madrigali, che piacquero al Crescimbeni: "Le sue Poesie… sono di carattere assai dolce, e gentile, e di nobil grazia, e vivacità ornate: scelte nella locuzione, pellegrine ne' sentimenti: ed in somma ricche, massimamente i Madrigali, di vaghezza molta, e di spirito".

Bibl.: G. Baruffaldi, Dissertatio de poëtis Ferrariensibus, Ferrara 1698, pp. 48-49; G. M. Crescimbeni, Storia della Volgar Poesia,Venezia 1730, III, 2, p. 130; P. Serassi, Vita di T. Tasso, Bergamo 1790, pp. 163-164; L. Ughi, Diz. stor. degli uomini illustri ferraresi, Ferrara 1804, I, p. 53; P. D. Pasolini, Il Trattato dell'Amore Humano di Flaminio Nobili, Roma 1895, pp. LX-LXXVI.

Vedi anche
sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime disposte secondo precisi schemi. Nel suo schema originario il sonetto ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... Torquato Tasso Poeta (Sorrento 1544 - Roma 1595). Tra i maggiori poeti italiani del Cinquecento, nelle sue opere appaiono già rappresentate le aspirazioni e le contraddizioni dell'uomo moderno. Dopo la composizione della favola pastorale Aminta (1573), in cui riprese i motivi sentimentali e idillici della tradizione ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ...
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