ABBATICCHIO, Ortensio
Da Cotrufiano di Terra d'Otranto, calvinista ("sacramentario"), era stato fatto carcerare come relapso dal cardinale A. Carafa, arcivescovo di Napoli, assistito dal vicario mons. G. L. Compagna, vescovo di Montepeloso, e dall'allora mons. G. A. Santori, vicario generale di Caserta. Per liberarsi fece pervenire a Pio IV, a mezzo di Prospero Colonna, la denuncia che i tre prelati gli avrebbero dato l'incarico di distillare un veleno per uccidere il papa stesso come nemico dei Carafa (1564). Il processo, celebrato a Roma nel 1565 (con temporaneo incarceramento del Santori), condusse alla condanna e all'impiccagione dell'A. (15 giugno 1566), per calunnia contro il Santori, frattanto divenuto cardinale di Santa Severina; mentre l'accusa d'eresia sembra scomparire.
Fonti e Bibl.: Autobiografia di Mons. G. Antonio Santori cardinale di Santa Severina, a cura di G. Cugnoni, in Arch. d. R. Soc. romana di storia patria, XII (1889), pp. 337, 342; L. Amabile, Il Santo-Officio della Inquisizione in Napoli, I, Città di Castello 1892, p. 272, n. 3.