ORTLIBIANI
. Sono i seguaci di Ortlib di Strasburgo, condannato come eretico al tempo di Innocenzo III, verosimilmente nel secondo decennio del sec. XIII. Le loro dottrine, quali ci sono riferite da fonti non sempre chiare, presentano un insieme di opinioni che hanno reso possibile la classificazione degli ortlibiani in gruppi ereticali (valdesi, catari, fratelli del libero spirito, amalriciani) del tutto diversi fra loro, sebbene sia una caratteristica delle sette ereticali di quel tempo l'estrema mobilità e incertezza di dottrina e di aggruppamenti. Alberto Magno formula la dottrina di Ortlib nella tesi "hominem debere abstinere ab exterioribus et sequi responsa spiritus intra se"; ciò potrebbe far riavvicinare gli ortlibiani allo spiritualismo amalriciano, che pure sembra essere frutto di presupposti etico-teologici del tutto diversi. D'altra parte sappiamo che gli ortlibiani osservavano prescrizioni circa il rito, l'ascesi, la pratica penitenziale, la rigidezza dei costumi. Ma queste pratiche erano osservate non come accettate dall'esterno, ma per conformarsi alla volontà, esprimentesi dall'interno, dello Spirito.
Bibl.: H. Grundmann, Studien über Joachim von Floris, Lipsia 1927, pp. 170-172, con l'indicazione delle fonti e della bibl. anteriore.