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ORURO

di Riccardo RICCARDI - Enciclopedia Italiana (1935)
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ORURO (A. T., 155-156)

Riccardo RICCARDI

Città mineraria della Bolivia, capoluogo dell'omonimo dipartimento, situata sull'altipiano a 3700 m. s. m., in una zona assai arida e sprovvista affatto di vegetazione. Ha clima rigido (10° di temperatura media annua) e durante i mesi di luglio, agosto e settembre è battuta da venti violentissimi. Sorta alla fine del sec. XVI in una regione di grandi ricchezze minerarie (argento), prosperò rapidamente, tanto che nel 1678 avrebbe avuto circa 38.000 ab. Decadde, poi, col decadere della produzione argentifera, ma, quando le grandi applicazioni che trovò lo stagno nell'industria moderna alla fine del sec. XIX fecero alzare fortemente il prezzo di questo minerale, lo sfruttamento minerario nella zona di Oruro, come in tutta la Bolivia, rifiorì, e la città tornò a svilupparsi; la sua popolazione era di 15.400 abitanti nel 1900, e ha raggiunto i 40.000 nel 1930 (in gran parte Indios). Attivi sono i commerci di Oruro, che esporta ingenti quantità di stagno e di argento, e che possiede, oltre a quelle estrattive, alcune altre industrie minori (fabbriche di tessuti di lana e calzature) e una grande centrale elettrica della Bolivian Power Company. Oruro è poi centro ferroviario sull'arditissima linea (lunga 1174 km.) Antofagasta (Chile)-La Paz (questa dista da Oruro 225 km. e può essere raggiunta in 7 ore); da Oruro parte, inoltre, la linea per Cochabamba (205 km.). Oruro ha vie rettilinee ma strette, fiancheggiate da case basse dipinte a colori vivaci. Pochi gli edifici notevoli (tra questi, l'antica chiesa di S. Francisco). Oruro è sede di una università, di una scuola mineraria e possiede un museo mineralogico.

Il dipartimento di Oruro è il meno vasto dei dipartimenti boliviani (53.500 kmq.), e comprende un lembo dell'altipiano, intorno al lago Poopó, dominato dall'imponente Sahama (6500 m.), che si erge a nord-ovest presso il confine col Chile: regione assai elevata (dappertutto più di 3600 m.), fredda, arida, desolata, occupata in parte da vasti salares, ma ricca di minerali (stagno, argento, rame, tungsteno, piombo, oro). Piccola è l'area coltivata (patate, orzo); si allevano lama, alpaca e pecore. La popolazione (86.000 ab. nel 1900, 144.800 nel 1930, 2,7 per kmq.) è composta prevalentemente di Indios che parlano l'aymará, e di meticci.

Vedi anche
Bolivia Stato dell’America Meridionale. Confina a N e a E con il Brasile, a O con il Perù e con il Cile, a S con l’Argentina, a SE con il Paraguay. 1. Caratteristiche fisiche Il territorio della Bolivia è formato da una regione elevata a O e una bassa a E. La parte occidentale, sezione del sistema andino, comprende ... Potosí Potosí Città della Bolivia (152.000 ab. nel 2008), capoluogo del dipartimento omonimo. È situata a circa 4000 m s.l.m. su un altopiano delimitato dal Cerro de Potosí, al centro di una ricca zona mineraria (argento, oro, stagno, rame, zinco ecc.). ● Fondata dagli Spagnoli nel 1545, raggiunse presto una ... Cochabamba Città della Bolivia centrale (603.300 ab. nel 2008), capoluogo del dipartimento omonimo (55.631 km2 con 1.786.000 ab. nel 2008), per lo più montuoso, percorso in direzione O-SE dalla Cordillera de Cochabamba. Il territorio è assai fertile (tabacco, coca, banane, cacao, caffè, vite) e il più densamente ... blenda Minerale, di vario colore (giallo, bruno, bruno nerastro, rosso bruno), detto anche sfalerite, con lucentezza viva tra resinosa e adamantina, talora metallica, solfuro di zinco, ZnS, monometrico. In cristalli o in aggregati, spesso associato alla galena, si trova in Sardegna, in Valle Seriana e Valle ...
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