Orvieto
Orvièto (o Orviéto). – Una missione dell’Università degli studi di Perugia, in collaborazione con l’Università di Macerata, dal 2000 sta conducendo scavi archeologici nella località detta Campo della Fiera, posta a ovest della rupe tufacea su cui sorge la città di Orvieto. Tali indagini, ancora in corso, hanno portato alla luce i resti di un grande santuario, che si ipotizza possa essere riconosciuto come il fanum Voltumnae (Voltumna è appellativo della massima divinità etrusca, Tinia): il santuario federale degli Etruschi, presso il quale ogni anno si riunivano i rappresentanti delle più importanti città. Il tempio è affiancato da due pozzi e preceduto da due altari e ha restituito materiali di altissima qualità (terrecotte architettoniche, ceramiche attiche a figure nere e rosse, bronzi figurati, monete di diverse zecche, pesi da telaio). In particolare, le terrecotte architettoniche si distinguono per la policromia ancora molto vivida. L’area risulta aver avuto una lunghissima frequentazione cultuale (dalla metà del 6° secolo a.C. al 1350 circa).