ORZAIUOLO (dal lat. hordeum "orzo")
Affezione acuta delle palpebre determinata dalla suppurazione delle piccole ghiandole sebacee che si trovano nello spessore di esse: a seconda della localizzazione, si distingue in interno ed esterno; nel primo caso interessa le ghiandole di Zeiss, nel secondo quelle di Meibomio. L'affezione si rivela con la formazione di un nodulo infiammatorio, a principio piccolo e che successivamente ingrossa e si fa duro e dolente, specie alla pressione. La zona palpebrale circostante si arrossa e diviene tumida, l'infermo avverte dolori molto acuti e con difficoltà riesce ad aprire le palpebre. L'edema infiammatorio, a principio localizzato solo alla regione corrispondente all'orzaiuolo, può, nei casi più gravi, estendersi anche alla mucosa congiuntivale nella quale si produce una chemosi più o meno accentuata con secrezione abbondante.
In seguito, palpando attentamente la palpebra tumefatta, si rileva un punto particolarmente dolente e alquanto duro; questo punto, che ha sede in prossimità del margine palpebrale, corrisponde alla ghiandola infiammata. La risoluzione si può produrre con l'apertura spontanea dell'ascessolino o con una piccola incisione; si ha così la fuoruscita del pus e subito dopo i fenomeni infiammatorî diminuiscono rapidamente. La piccola cavità dell'ascesso si richiude subito e il processo finisce. L'orzaiuolo si riscontra più frequentemente nei giovani di costituzione anemica o scrofolosa oppure se sofferenti di blefarite.