MONTELIUS, Oscar
Studioso di preistoria, nacque il 9 settembre 1843 a Stoccolma, dove conseguì il dottorato in filosofia nel 1869. Nel 1888 fu nominato direttore del Museo di Antichità Nazionali di Stoccolma, carica che ricoprì per molti anni; nel 1913 ebbe il titolo di Archeologo di Stato. Morì a Stoccolma il 5 novembre 1921.
Il principio metodologico sul quale poggiò la sua ininterrotta opera nel campo della preistoria, richiedeva innanzi tutto una classificazione tecno-tipologica del materiale, su cui basare una divisione in momenti successivi. In tal modo, collegandoli alla tipologia di tombe ed utensili litici, distinse nel Neolitico nord-europeo quattro periodi (Om lifvet i Sverige, ecc., Stoccolma 1873; traduzione francese: Les temps préhistor. en Suède et dans les autres Pays Scandinaves, Parigi 1895) che contrassegnò con numeri romani da i a iv: l'uso dei numeri rappresentò un'innovazione positiva nei confronti della tradizione allora vigente, secondo la quale un'"epoca" veniva denominata dal luogotipo di una regione, sistema questo che, non essendosi ancora giunti al riconoscimento di gruppi culturali, non forniva in realtà una distinzione né culturale né cronologica. Il M. stabilì un simile schema di classificazione anche per l'Età del Bronzo dell'Europa settentrionale, in cui riconobbe cinque fasi (Om lifvet cit.; Die Chronologie der ältesten Bronzezeit in Nord-Deutschland und Skandinavien, Brunswick 1900). Cercò di adattare tale schema anche all'Italia (La civilisation primitive en Italie dépuis l'introduction des métaux, Stoccolma 1895 e 1904). Il contributo più valido e vitale fu però dato dal M. con il tentativo di procurare datazioni assolute ai suoi periodi tipologici sul fondamento di sincronismi con il Mediterraneo orientale: dimostrò così la possibilità di datare utensili e gruppi preistorici nord-europei, basandosi sulla presenza di tali utensili in contesti mediterranei precisamente datati. Per i suoi studi comparativi archeologici compì numerosi viaggi che lo portarono attraverso quasi tutta l'Europa, permettendogli di osservare personalmente il materiale. Tra i suoi scritti sono ancora da ricordare: Orienten och Europa, traduzione tedesca Der Orient und Europa, Stoccolma 1899; Die typologische Methode, Stoccolma 1903; Die vorklassische Chronologie Italiens, Stoccolma 1912; La Grèce préclassique, Stoccolma 1924 e 1928.