OSCOFORIE ('Ωσχοϕόρια)
Festa religiosa dell'antica Atene, che si celebrava il giorno 7 del mese di Pianepsione (ottobre). Come dice il nome, oscoforie era la festa in cui si portavano i tralci di viti carichi di grappoli (ὄσχοι, ὦσχοι), e apparteneva al culto di Dioniso (v.). La festa constava di due momenti principali: la gara di corsa coi tralci di vite da Atene al Falero; il ritorno ad Atene in ordinata processione.
Alla gara di corsa partecipavano venti giovani, scelti due da ciascuna tribù: essi prendevano i tralci dal santuario cittadino di Dioniso e li portavano, correndo a gara, a quello di Atena Scirade, al Falero; al primo arrivato si dava da gustare una specie di polenta, formata di cinque ingredienti (vino, miele, cacio, farina, olio: chiamata perciò pentaploa) e preparata precedentemente da matrone a tal uopo scelte. Dopo il riposo concesso ai giovani, avveniva il ritorno in città in solenne processione, aperta da due giovani in abiti femminili, dietro i quali un coro intonava canti bacchici. La festa valeva come rendimento di grazie a Dioniso e ad Atena per la raccolta dell'uva e delle olive e ricordava simbolicamente il viaggio di Teseo a Creta, per portarvi al Minotauro l'offerta di sette fanciulli e sette fanciulle, fra le quali vi sarebbero stati due giovanetti in abito femminile, e il suo ritorno, dopo il felice esito dell'impresa.
Bibl.: A. Mommsen, Feste der Stadt Athen im Al., Lipsia 1898, p. 282 segg.; P. Stengel, Griech. Kultusalt., 3ª ed., Monaco 1920, p. 229 seg.