OSSA (gr. "Οσσα; A. T., 82-83)
Montagna della Grecia, detta anche Kíssavos (Κίσσαβος), tra la pianura di Tessaglia e l'Egeo. Verso NO. è divisa dalle propaggini meridionali dell'Olimpo per mezzo della profonda valle erosiva di Tempe, percorsa dal Peneo, e verso S. un'ampia depressione la separa dal Pelio (lo spartiacque si deprime fino a 125 m.). Il versante orientale, assai boscoso, cala direttamente al mare, e poche sono le valli bene incise; il versante occidentale ha valli meglio sviluppate, ai cui sbocchi corrispondono insenature alluvionate o conoidi, ed è fiancheggiato da una propaggine collinosa alta 400-600 m. Al disopra dei ripidi pendii periferici si stende una superficie ondulata, tra 1000 e 1500 m. d'altezza; da essa s'innalza dominante la cima più alta (1978 m.), in forma di piramide. La montagna è costituita da terreni cristallini, scisti e gneiss, e in minore misura da calcari metamorfici. I luoghi abitati sono quasi tutti alla periferia.
Il fatto che il monte, unito, come s' è detto, con la catena del Pelio, sia diviso dall'Olimpo dalla Valle di Tempe, spiega il mito dei giganti che volevano sovrapporre il Pelio all'Ossa per scavalcare l'Olimpo. Poco sotto a una delle cime che guarda la Valle di Tempe (chiamata oggi Plaka) è stata scoperta una grotta dedicata alle ninfe.
Bibl.: A. Mézières, Mémoires sur le Plélion et l'Ossa, in Arch. Miss. sc., III (1854), p. 149 segg.; A. J. B. Wace e M. S. Thompson, A Cave of the Nymphs on Mount Ossa, in Ann. Br. School, XV (1908-09), p. 243 segg.; Fr. Stählin, Das hell. Thessalien, Stoccarda 1924, p. 40 seg.