OSSIDI
. Con questo nome s'indicano i composti dei metalli con l'ossigeno; in senso lato si dà tale nome anche agli ossidi neutri che con l'acqua non dànno né acidi né basi (p. es. CO, N2O, ecc.) e talora alle anidridi (p. es. SiO2 biossido di silicio, P2O5 pentossido di fosforo, ecc.). Quando un metallo dà più ossidi, si adopera la desinenza - oso per l'ossido al minimo e - ico per quello al massimo: p. es. Hg2O ossido mercuroso; HgO ossido mercurico; FeO ossido ferroso, Fe2O3 ossido ferrico. Con una nomenclatura più antiquata si può chiamare anche Hg2O protossido e HgO deutossido di mercurio. Queste denominazioni non dànno un'idea precisa della formula, come emerge dai due esempî dati. Invece tale rispondenza v'è quando chiamiamo sesquiossidi gli ossidi del tipo Fe2O3, Cr2O3, ecc., e biossidi gli ossidi del tipo MnO2, PbO2. Ma si tratta di due casi sporadici e talora vi è in proposito una deplorevole confusione: es. si chiama biossido d'azoto il composto NO, cioè si usa il termine biossido non per indicare il rapporto 1:2, ma per indicare il secondo ossido. Si vede perciò che la nomenclatura degli ossidi come in generale dei composti inorganici, è tutt'altro che soddisfacente; se non è stata riformata ciò si deve, oltre che alle difficoltà del problema, alla considerazione che sarebbe del pari necessario apprendere le vecchie nomenclature, non solo per consultare le opere precedenti a un'eventuale riforma, ma perché nell'industria e nei prodotti farmaceutici si mantengono i vecchi nomi.
Gli ossidi metallici si trovano spesso in natura, anidri o idratati. Per prepararli artificialmente si possono usare varî procedimenti dei quali i più importanti sono:
1. Ossidazione diretta del metallo con l'aria e con l'ossigeno a conveniente temperatura. - I metalli nobili nella forma ordinaria non sono attaccati sensibilmente dall'ossigeno; però l'argento finemente suddiviso ottenuto per precipitazione del nitrato d'argento ammoniacale con glucosio e bisolfito, si combina sensibilmente con l'ossigeno sopra 200°. L'ozono attacca facilmente l'argento e anche l'oro se è allo stato colloidale.
2. Decomposizione per riscaldamento di certi sali, particolarmente di nitrati o carbonati, p. es.
I carbonati alcalini non si decompongono; i nitrati alcalini non dànno ossidi.
3. Riscaldamento all'aria di solfuri, p. es. ZnS + 3O - ZnO + SO2.
4. Riscaldamento d'idrati: Mg (OH)2 = MgO + HzO.
Taluni idrati, come AgOH, Hg (OH)2, si decompongono a freddo appena si sono ottenuti per doppio scambio.
Ossidi ordinari. - Gli ossidi ordinarî (comprese le anidridi) possono corrispondere alle forme R2O, RO, R2O3, RO2, R2O5, RO3, R2O7 RO4 che sono le forme limiti degli otto gruppi del sistema periodico. Fra gli elementi che formano ossidi R2O v'è Li, K, Rb, Cs, Na, Cu, Ag, Au, Tl, Te. Tali ossidi sono basici. Gli ossidi RO sono formati da Be, Ca, Sr, Ba, Rd, Mg, Zn, Cd,
ecc., e hanno del pari carattere basico. Fra gli elementi che dànno ossidi R2O3 ricordiamo B, Al, Ga, In,
Si tratta di deboli ossidi basici o anidridi o l'uno e l'altro al tempo stesso. Dànno ossidi RO2 gli elementi C, Ti, Zr, Ce, Si, Ge,
ecc. Si tratta per solito di deboli anidridi. Gli ossidi R2O5 sono formati da N, P, As, Sb, Bi nella loro forma pentavalente; si tratta d'anidridi. Ossidi RO3 formano gli elementi Cr, Mn, S, Se, Te: hanno carattere spiccato di anidridi. Ancora più forte è tale carattere negli ossidi R2O7 da Mn, Cl, Br, I. Ossidi RO4 sono formati da Os e Rh; si tratta d'anidridi. Perossidi si chiamano speciali tipi di ossidi del tipo dell'acqua ossigenata, contenenti il gruppo - O - O, p. es.:
Sono instabili e cedono facilmente ossigeno.
Sottossidi si dicono speciali ossidi contenenti un eccesso di metallo, come Ag4O, Cu4O; talora però impropriamente si chiamano sottossidi gli ossidi al minimo degli elementi.
Ossidî salini sono ossidi formati da elementi capaci di dare ossidi e anidridi: dall'unione dell'ossido basico con l'anidride si forma appunto l'ossido salino. P. es., il minio Pb3O4 risulta dall'unione di PbO2 + 2PbO. Tanto è vero che l'acido nitrico ne salifica la parte basica PbO mettendo in libertà l'anidride PbO2.
Proprietà chimiche degli ossidi. - Gli ossidi unendosi con l'acqua formano le basi; le anidridi invece formano gli acidi. Talora però gli ossidi non reagiscono con l'acqua e gl'idrati si ottengono per altra via. Gli ossidi sono salificati dagli acidi, le anidridi dalle basi. Alcuni per riscaldamento si decompongono facilmente in metallo e ossigeno (p. es., Ag2O, HgO), altri più difficilmente, altri affatto. Alcuni ossidi superiori, per riscaldamento, dànno ossidi al minimo (p. es., PbO2) ovvero ossidi salini (p. es., Fe2O3 dà Fe3O4). Certi ossidi (p. es., CdO, PbO) vengono attaccati dal cloro che ne sposta l'ossigeno. Per proprietà particolari degli ossidi si vedano le voci dei metalli corrispondenti.
Bibl.: J. W. Mellor, Treatise of inorganic a. theoretical Chemistry, vol. I, pp. 395-397, Londra 1927.