OSTERMANN (Osterman), Andrej Ivanovic, conte
Uomo politico russo. Nato nella famiglia di un pastore luterano il 30 maggio 1686 a Bochum in Vestfalia, ebbe il nome di Heinrich-JohannFriedrich; studiò a Jena. Nel 1703 fu ammesso al servizio russo dall'ammiraglio Kriujs e venne alla fine del 1704 in Russia; fu impiegato nel 1708 nell'ufficio dell'ambasciata (Posolskii prikaz) e presto cominciò a eseguire importanti incarichi diplomatici affidatigli dallo zar Pietro il Grande. Fu allora che egli cambiò il suo nome di Heinrich-Johann in quello di Andrei Ivanovič. Nel 1711 ebbe il titolo di segretario intimo e iniziò la sua attività indipendente: nel 1715 prese parte alla conferenza degli ambasciatori russo e svedese in Olanda intorno alla politica anglo-russa; nel 1717 ebbe parte eminente nel congresso di Alland, nel 1719 difese gl'interessi russi a Stoccolma. Quando furono istituiti i ministeri ("kollegie") nel 1720, occupò il posto di consigliere della cancelleria segreta nel ministero degli esteri. L'anno seguente per l'abile conclusione della pace di Nystad (30 agosto 1721) ebbe, a ricompensa, il titolo di barone e altri vantaggi. Nel 1723 divenne vice presidente degli Esteri e Caterina I gli conferì altre cariche e onori. Dopo l'istituzione del consiglio segreto supremo ne divenne membro, fu messo a capo di tutte le poste dell'impero e della commissione del commercio, e fu fatto cavaliere dell'ordine di S. Andrea; fu nominato precettore del principe ereditario, granduca Pietro Alekseevič.
Salita al trono l'imperatrice Anna Ioannovna (1730) O., benché non alieno dal cooperare ai tentativi del Supremo consiglio segreto di limitarne il potere, seppe entrare nella sua fiducia e divenne poi ispiratore del gruppo partigiano dell'autocrazia, acquistandosi il completo favore dell'imperatrice. Fatto conte nel 1730, quando fu abolito il Supremo consiglio segreto fu nominato senatore e nel 1731 divenne uno dei tre ministri del gabinetto dell'imperatrice istituito per sua iniziativa. Da questo tempo fino alla morte dell'imperatrice (1740) egli fu effettivamente colui che governava la Russia, avendo fatto del gabinetto la più alta istituzione dell'Impero.
Dopo la morte di Anna si pose a capo del gabinetto come primo ministro e seppe conservarsi la fiducia del duca di Curlandia, Biron, e della reggente Anna Leopoldovna. L'improvvisa caduta della casa di Brunswick (25 novembre 1741) troncò per sempre la carriera di O. Condannato a morte, nel gennaio 1742 l'imperatrice Elisabetta ordinò che fosse sottoposto a un simulacro di supplizio, ma all'ultimo momento lo graziò e lo fece esiliare a vita in Siberia, a Beresov, dove morì il 20 maggio 1747.
Attraverso la figlia Anna, moglie di Matvej Andreevič Tolstoj, il titolo dei conti O. si conservò fino a tempi recenti nella famiglia dei conti Osterman-Tolstoj.
O. fu non solo un diplomatico abile e colto, ma ebbe anche qualità di vero uomo di stato. Con molta coscienza dedicò le proprie forze alla costruzione della sua seconda patria. Con straordinaria energia cercò di penetrare in tutti gli affari dello stato, a capo del governo del quale egli si trovava. Cadde vittima dei partiti, che lottarono tra il 1740 e il 1750 per il trono russo.
Bibl.: Russkij biograf. Slovar, Pietroburgo 1905, con ricca bibliografia; Bumagi kabineta Imp. Anny Ioannovny, voll. 11, Sb. R. I. O. (104-138), offre un materiale abbondante per la caratteristica di O., come uomo di stato; S. Volkobrun, Sull'attività del Gabinetto dei ministri sotto l'imperatrice Anna Ioannovna, in Europa orientale, 1929, nn. 9-10.