OSTILIANO (Gaius Valens Hostilianus Messius Quintus)
Figlio minore di Decio ed Etruscilla, alla morte del padre e del fratello è adottato da Treboniano Gallo (251), ma muore poco dopo di malattia o, secondo altre fonti, fatto uccidere da Gallo.
Come il fratello Etrusco, appare in numerosissime monete, sia isolato sia in gruppi di famiglia: la sua effigie, né per stile, né per tratti fisionomici si discosta molto da quella di Etrusco; anch'egli è un giovinetto dal grosso cranio un pò schiacciato al sommo con calotta di cortissimi capelli; con fronte bombata, naso aguzzo, bocca grande e sottile, mento prominente. Nelle ultime emissioni, in cui compare come Augusto, nei tratti più morbidi e incisi meno marcatamente, si nota una certa somiglianza con Etruscilla.
Questa genericità del ritratto numismatico, in cui vediamo ripresi per i membri della stessa famiglia taluni tratti caratteristici, rende più difficili le identificazioni dei ritratti in scultura. Tuttavia appare assai attraente una recente proposta (von Heintze), di identificare O. nel busto del Museo Capitolino, Sala delle Colombe n. 92 che, per i tratti somatici e per la cicatrice a croce sulla fronte che indicherebbe l'iniziato al culto di Mithra, porterebbé a identificare nello stesso O. l'imperator del grande sarcofago Ludovisi con scena di battaglia, e quindi alla definitiva datazione di questo.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., V, pp. 206 s.; 214, 223 s.; E. A. Stückelberg, Bildnisse röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 101; F. Gnecchi, Medaglioni romani, II, Milano 1912, 101; R. Delbrück, Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1940, p. 89, tav. 10, 18-21 e 25; B. M. Felletti Maj, Iconografia romana imperiale (Quaderni e guide di Archeologia, II), Roma 1958, pp. 199-201, tav. XXXIIII, n. 106-7; tav. XXXIV, n. 108; H. v. Heintze, in Röm. Mitt., LXIV, 1957, p. 69 ss.