Ostpolitik
Espressione che connota la politica del governo tedesco federale, promossa dal cancellierato di W. Brandt (1969-74) e largamente proseguita dai successori, di apertura verso i Paesi orientali e finalizzata all’allentamento della tensione con il blocco socialista e in particolare tra le due Germanie. Tale politica portò alla definizione delle frontiere tra i due Stati tedeschi (1978) e fece della Repubblica federale di Germania un importante interlocutore dell’URSS. Per analogia il termine è stato usato anche per indicare la politica di dialogo con i paesi dell’Europa centrale e orientale condotta dalla Santa Sede durante i pontificati di Giovanni XXIII e di Paolo VI.