OTITE (dal gr. οὖς "orecchio" e il suffisso -ite, che designa i processi infiammatorî)
È l'infiammazione dell'orecchio inteso in un senso lato, cioè di apparato uditivo. Poiché detto apparato si divide in tre segmenti, orecchio esterno, medio e interno, anche le otiti assumono le denominazioni di otiti esterne, medie e interne. Esse presentano vario aspetto patogenetico e sintomatologico a seconda del segmento affetto e dei rapporti che esso ha con gli organi vicini.
Otiti esterne. - Le affezioni infiammatorie del padiglione risentono delle affezioni cutanee, con la differenza che, essendo quello più delle altre regioni esposto agli agenti patogenetici, traumatici e infettivi, è più soggetto ad ammalare. Così sono frequentissimi i geloni, le lesioni da arma da punta, da taglio, da proiettili d'arma da fuoco, le contusioni (otoematoma), ecc. Frequenti sono: l'herpes zoster, l'erisipela, il lupus, le affezioni sifilitiche, e tutte le altre malattie cutanee. Da ricordare fra queste l'eczema acuto e cronico che suole spesso accompagnarsi ad affezioni eczematose del condotto o di altre regioni cutanee, specie nei bambini, assumendo le varietà vescicolosa, crostosa, impetiginosa. La loro cura rientra nel capitolo della cura delle dermatiti. Oltre alla pelle può essere lesa la cartilagine del padiglione, ciò può avvenire per traumatismo (vedi otoematoma) o per infezione, determinando delle condriti e delle pericondriti che portano talora a una deformazione rilevante di quell'organo per le consecutive retrazioni cicatriziali.
Le affezioni infiammatorie del condotto uditivo esterno sono più propriamente e abitualmente denominate otiti esterne. Esse sono rappresentate da dermatiti circoscritte (foruncolo) o diffuse (otite esterna). I foruncoli si presentano come una o più rilevatezze arrossate, dolenti, della cute del condotto; sono facili a recidivare e, allorché si trovano nella parete posteriore del condotto, possono dar luogo a gonfiore e arrossamento retromastoideo così da simulare una vera e propria mastoidite, e da renderne a volte difficile la distinzione. In questo caso la compressione praticata perpendicolarmente sulla regione mastoidea è molto meno dolorosa della pressione praticata trasversalmente verso il condotto, in vicinanza del quale il dolore si accentuerà; doloroso è lo stiramento del padiglione verso l'alto e l'esterno e la compressione del ganglio preauricolare.
La dermatite diffusa può essere acuta e cronica; è l'infiammazione di tutta la cute del condotto uditivo esterno, compresa quella della membrana timpanica e può andare dal semplice eritema alla forma flemmonosa. Essa è data, oltre che dai comuni piogeni, da parassiti animali e dai loro prodotti irritativi, o anche da parassiti vegetali (aspergilli), corpi estranei, nonché da poca pulizia. La cute si presenta, nella forma acuta, fortemente arrossata, tesa, desquamata, con escoriazioni; particolarmente dolorosa riesce la masticazione per il rapporto che il condotto stesso contrae con l'articolazione temporo-mascellare. La forma cronica è quasi sempre associata a otite media purulenta cronica o a malattie cutanee della faccia, specie nei bambini. La malattia può assumere una forma secca con presenza di squame epidermiche, croste, ecc., o una forma umida, come nell'eczema con secrezione sierosa, purulenta, o fetida.
Le infiammazioni della membrana timpanica (miringiti) sono rare; sono secondarie per lo più o s'accompagnano a infiammazioni del condotto o della cassa seguendo la loro patogenesi. H. Schwartze avrebbe osservato un' eruzione di tubercoli sulla membrana di un individuo affetto da tubercolosi miliare acuta. Si sono infine descritti ascessi interlamellari derivanti da infezioni provenienti dalla cassa o dal condotto, vescicole di herpes zoster con dolori nevralgici del trigemino, ecc. La membrana può anche essere lesa da agenti traumatici o direttamente (agenti chimici, fisici e meccanici) o indirettamente (detonazioni, esplosioni, compressioni o rarefazioni di aria nel condotto o nella cassa, frattura delle ossa che incorniciano la membrana, ecc.).
Otiti medie. - Sono le infiammazioni dell'orecchio medio cioè della cassa timpanica e della tromba. Le infiammazioni della cassa (otiti medie propriamente dette) possono essere catarrali e purulente, acute e croniche. Le infiammazioni della tromba sono determinate dalla propagazione per continuità dell'infiammazione della mucosa rinofaringea o di quella della cassa. La tromba per la tumefazione delle sue pareti si occlude e determina rarefazione dell'aria nella cassa, infossamento della membrana, iperemia della mucosa, ecc. Le otiti catarrali sono caratterizzate da un'essudazione sierosa o siero-mucosa nella cassa timpanica, che nelle forme croniche sono susseguite dall'iperplasia e dalla sclerosi del connettivo. Il loro sviluppo riconosce due fattori: uno meccanico e uno infettivo. Determinatasi una stenosi tubarica di origine rinofaringea, si ha un'iperemia della mucosa e, per la diminuita pressione endotimpanica, una trasudazione sierosa, un hydrops ex vacuo; il liquido dapprima è sieroso, poi siero-mucoso, infine purulento se, per trasporto di germi dalla rinofaringe, viene a essere infettato. Sussegue quindi nelle forme croniche uno stadio d'iperplasia, con formazione di sinechie fra le ossicine, la membrana e le pareti della cassa, e infine per ultimo lo stadio sclerotico. La malattia si propaga dalla rinofaringe attraverso la tromba, e le forme croniche sono per lo più secondarie alle acute. Sono di tutte le età ma nell'infanzia sono per lo più causate e sostenute dalle vegetazioni adenoidi. Si manifesta principalmente con disturbi uditivi a carico dell'apparato di trasmissione, con otalgie più accentuate nelle forme acute, lievi nelle croniche. La membrana timpanica nelle forme acute si presenta arrossata nella pars flaccida e sul manico del martello con un'iniezione vasale a raggi in un primo tempo, e poi con un arrossamento diffuso della membrana stessa; attraverso di essa, si può talvolta vedere la linea del livello del trasudato. Nella forma cronica la membrana si presenta opacata, ispessita, con deformazione o scomparsa del triangolo luminoso, con retrazione più o meno accentuata della membrana timpanica, con punti atrofici e altri con chiazze calcaree. L'esito della malattia è legato alla causa determinante (affezioni rinofaringee) e si potrà sperare la guarigione nelle forme acute quando si sarà eliminata la causa; nelle forme croniche, allorché i fatti anatomo-patologici si sono già stabiliti, si potrà solo sperare, ristabilendo l'aerazione della cassa, un relativo miglioramento, o quanto meno un arresto nel progresso della malattia ma non la guarigione di essa, sempre quando però il processo non si sia trasmesso all'orecchio interno.
Le otiti medie purulente sono caratterizzate dalla raccolta di pus nella cassa timpanica. Le forme acute sono caratterizzate da svariati microbî, fra cui i più frequenti sono rappresentati dallo streptococco, pneumococco, stafilococco, ecc. Sogliono svolgersi anche nel decorso o a seguito di malattie infettive acute: influenza, malattie esantematiche, difterite, tifo, ecc. Anche queste nella maggior parte dei casi sono propagate dalla rinofaringe attraverso la tromba, però possono essere anche trasmesse dal condotto uditivo esterno attraverso una perforazione della membrana, dal condotto uditivo interno lungo le guaine nervose nelle forme suppurative endocraniche, e per via ematica. I sintomi sono rappresentati da un dolore acuto, dovuto alla compressione della ricca rete nervosa della cassa, che si accentua negli atti di deglutizione, nello starnuto; è un dolore intenso che non lascia requie e che ha solo qualche volta delle leggiere remissioni. Nei vecchi, nei tubercolotici il dolore può presentarsi molto attenuato. Si accompagna per lo più a cefalea, febbre e, nei bambini, a sintomi di meningismo dovuti alle ampie e numerose comunicazioni vasali tra le meningi e la cassa. Tali fatti si attenuano e cessano per la perforazione spontanea o artificiale della membrana timpanica; l'ipoacusia è sensibile specie per i toni bassi, come avviene nelle lesioni dell'apparato di trasmissione.
La membrana è arrossata, rigonfia in uno o più punti, ove essa si assottiglia, e per lo più in terza o quarta giornata, si rompe spontaneamente dando esito al pus; importante per la prognosi è la sede della perforazione, è cioè più riservata nelle perforazioni dei quadranti superiori per la minore possibilità del drenaggio del pus. La prognosi, inoltre, è riservata negl'individui diabetici o con tare ereditarie. Fra le otiti medie purulente quelle influenzali sono per lo più a carattere bolloso emorragico, quelle scarlattinose a carattere necrotico e distruttivo, specie delle ossa, le tubercolari con andamento poco doloroso e con perforazioni multiple della membrana.
Come trattamento preventivo si deve procurare una buona aerazione delle prime vie aeree asportando le vegetazioni adenoidi, la mucosa ipertrofica dei turbinati, ecc., e usando le necessarie disinfezioni allo scopo di migliorare o di correggere gli stati catarrali. Quando la malattia è in atto si aiuterà il riassorbimento del pus a mezzo di diaforetici, cataplasmi e medicazioni locali con soluzioni fenicate in glicerina. Se dopo due o tre giorni permangono le reazioni locali e generali si praticherà la paracentesi della membrana assicurandovi il deflusso del pus con un drenaggio di garza sterile nel condotto; evitare i lavacri. Nel caso che il processo suppurativo dia luogo a mastoidite, necessiterà l'intervento sulla mastoide (mastoidotomia).
Le forme croniche sono sostenute dal prolungamento delle forme acute, specie quando l'infezione si svolge su un organismo debilitato. Una grande importanza in queste forme ha la sede della perforazione: quella situata nella pars flaccida è per lo più grave e di più difficile guarigione, oltre che per la difficoltà dello scolo del pus, anche perché è facile a istituirsi la carie delle pareti dell'attico, nonché della testa del martello e dell'incudine; quella invece nella pars tensa è sintomatica di lesioni prevalenti della parete interna della cassa. La membrana timpanica può essere completamente distrutta e il manico del martello denudato pendere isolato dall'alto, o essere retratto medialmente e anche aderire al promontorio. È frequente trovare nella cassa granulazioni più o meno abbondanti e tali a volte da riempire anche il condotto (polipi auricolari).
La secrezione è di aspetto diverso a seconda che la lesione riguarda la sola mucosa oppure l'osso e il periostio; nel primo caso è siero-mucosa, nel secondo caso è purulenta, cremosa e fetida. Una complicanza non rara e abbastanza grave è il colesteatoma, il quale è dato dalla proliferazione dell'epitelio dello strato dermico della membrana e del condotto uditivo, che s' invagina, attraverso una perforazione della membrana timpanica, specie della pars flaccida, nella cassa timpanica; attorno a un nucleo (detriti delle suppurazioni) si formano strati concentrici, dando luogo dapprima a un piccolo globo della grossezza di un grano di miglio, che aumenta poi di volume e invade i tessuti e le cavità circostanti, comprimendo e assottigliando l'osso sino a mettersi a contatto con la dura madre.
Quando intervengono processi di cicatrizzazione della membrana timpanica, si sogliono ritrovare in detti punti chiazze calcaree e zone atrofiche.
I disturbi uditivi sono scarsi, allorché è lesa la sola pars flaccida, più gravi quando è interessata la pars tensa; accade spesso che anche in questi casi può essere conservato in buona parte l'udito; quando è interessato anche l'orecchio interno la sordità è grave. Si osserva non raramente la paralisi del facciale, allorché v'è carie in corrispondenza della parte dell'acquedotto di Falloppia che è in rapporto con la cavità della cassa. Come cura verranno trattate prima di tutto le affezioni della rinofaringe: vegetazioni adenoidi, rinofaringiti; cercando di aerare la cassa e di modificare il terreno con cure opportune.
La cura locale consiste nell'assicurare il facile e libero deflusso del pus, perciò si pulirà accuratamente il condotto dei detriti purulenti; le granulazioni, se scarse e piccole, verranno causticate con i varî caustici, trattate con alcool per mummificarle; se voluminose saranno asportate con l'ansa a freddo o col cucchiaio. Si cercherà di modificare le condizioni della mucosa con l'acqua ossigenata, con l'alcool borico, con le soluzimi iodoformizzate; di prosciugare le secrezioni con polveri di acido borico, iodoformio, ecc. Allorché si tratta di carie degli ossicini, questi potranno essere asportati per la via del condotto. Nel caso che i processi cariosi siano più estesi e interessino anche le pareti della cassa, allora il trattamento più razionale è lo svuotamento della cassa con la resezione della parete postero-superiore del condotto e del muro della loggetta (operazione di L. Stacke), o, con lo svuotamento della cassa, dell'antro e delle cellule limitrofe.
Complicazioni. - Le complicazioni che possono sopravvenire a seguito delle suppurazioni della cassa sono in relazione con i rapporti che le pareti della cassa stessa hanno con gli organi vicini. Una delle più frequenti è l'invasione del processo purulento alla mastoide (mastoiditi acute e croniche), che si effettua attraverso l'aditus ad antrum: dall'antro il processo suppurativo può diffondersi posteriormente alla regione del seno e provocare un ascesso extradurale, una periflebite, una tromboflebite del seno sigmoideo con settico-pioemia, e di qui invadere lo spazio subaracnoideo e dar luogo a una meningite circoscritta o generalizzata oppure invadere la sostanza cerebellare e dar luogo a un ascesso cerebrale. Il processo purulento può, attraverso il tegmen tympani e il tegmen antri, diffondersi alla sostanza cerebrale provocando l'ascesso cerebrale; o, attraverso la parete labirintica, provocando una piolabirintite.
Otiti interne. - Si distinguono in: primitive, cioè dovute a una localizzazione di un'affezione generale elettivamente al nervo acustico e alle sue terminazioni nell'orecchio interno; o secondarie ad affezioni dell'orecchio medio per diffusione del processo morboso da questa cavità all'orecchio interno. Alle prime appartengono le labirintiti di origine infettiva acute e croniche, come quelle che sono la conseguenza di una meningite cerebrospinale epidemica che porta alla sordità quasi completa; quelle più rare in dipendenza della parotite, della malaria, della difterite, dell'influenza; e infine quella da sifilide che appare in modo brusco e si aggrava in modo rapido e progressivo; quelle da intossicazione, come per mercurio, piombo, fosforo, acido cromico, nicotina, caffeina, ecc.; quelle, infine, dipendenti da cause non infettive, come da traumi, emorragie labirintiche e da causa sconosciuta, come l'otosclerosi (v.). Alle seconde appartengono le forme labirintiche secondarie alle otiti medie catarrali croniche e alle otiti medie purulente acute e croniche per diffusione dell'infezione purulenta attraverso una fistola ossea, o attraverso le vie naturali (finestre labirintiche), o deiscenze congenite (acquedotto di Falloppia) nella cavità labirintica. Queste ultime, chiamate piolabirintiti, sono di grandissima importanza come la causa principale delle meningiti otitiche a causa delle larghe e numerose comunicazioni che dette cavità hanno con gli spazî subaracnoidali (condotto uditivo interno, i due acquedotti, le guaine nervose, ecc.).
I sintomi principali sono dati da un'ipoacusia notevole e speciale, cioè con un'elettività per i toni acuti e con accorciamento dell'audizione per via osteotimpanica; dai disturbi di equilibrio a carattere irritativo (vertigini, nausee, nistagmo, ipereccitabilità labirintica), a carattere paralitico (insensibilità labirintica) nelle forme croniche. Queste ultime con l'andare del tempo si compensano e l'individuo riacquista in certo qual modo il normale equilibrio.