ALECCHI, Ottavio
Nacque a Verona nel 1670. Di lui abbiamo scarse notizie biografiche: erudito dai molteplici interessi, come mostrano gli Epistolari del Maffei, di A. Zeno e del Muratori, lavorò, tra l'altro, al riordinamento dei manoscritti della biblioteèa di G. Saibante. Entrò presto (forse fin dal 1707) nel circolo del Maffei, col quale fu in grande familiarità, vivendo nella sua casa e apparendo spesso suo compagno e consigliere negli studi e nelle ricerche. Anzi, in diverse occasioni, ottenne dal Maffei aiuto e favore, come quando, pur senza successo, nel 1719, fu proposto quale professore all'università di Torino e, nel 1720, trovandosi in gravi ristrettezze economiche, fu soccorso da una colletta proposta dal Maffei fra gli amici.
Studioso di storia ecclesiastica, di numismatica, epigrafla, teologia, l'A. si dedicò, però, con particolare impegno, per molti anni, alla storia letteraria locale, preparando una Storia dei Letterati Veronesi, che rimase manoscritta alla sua morte, avvenuta il 10 apr. 1730.
La Storia,per la quale già nel 1707 A. Zeno inviava all'A, notizie bibliografiche, mostrando interesse per l'iniziativa, si inserisce, sul piano della storia culturale veronese, in quelle ricerche e indagini che precedettero la Verona Illustrata del Maffei, che, nella prefazione (II parte, p. IV), ricordò il tentativo dell'A, e le proprie continue esortazioni all'amico per la pubblicazione del materiale raccolto. Ma appunto l'apparizione dell'opera maffeiana (1732) sollevò un grosso caso letterario, numerose essendo le accuse di plagio ai danni dell'A. rivolte contro il Maffei dai più illustri esponenti della cultura italiana del tempo (cfr. L. A. Muratori, Epistolario). Andrebbero allora, forse, intese come reazione a questi motivi polemici le critiche del Maffei all'A. e le riserve sul materiale da questo raccolto.
Delle opere dell'A. si ha, a stampa, la sola Memoria storico-critica intorno all'antico stato dei Cenomani, Brescia 1750.
Utili informazioni sugli inediti ha dato il Gasperoni: si ricordano anzitutto le Memorie storiche dei Letterati Veronesi, raccolte da O. A., considerate dal Biancolini disperse, in sei voll., dei quali cinque sono nella Biblioteca Marciana di Venezia, provenienti dalla biblioteca di A. Zeno, che dovette riceverli prima della morte dell'A., forse per un'ultima revisione (cod. Ital. X, 99-103 = 7177-7181); mentre il sesto, con l'indice generale, è presso la Biblioteca Capitolare di Verona (cod. CCCV = 279).
Importante anche per la storia della cultura è il Catalogus Codicum manuscriptorum Bibliothecae D.D. Saibantisab O.A. digestus' et notis illustratus (Verona, Capitolare, cod. CCCVII), che, insieme con una relazione dell'A. sul cod. 25 della biblioteca Bevilacqua (Venezia, Marciana, cod. 101), mostra dell'A. le notevoli capacità di paleografo.
Unica opera portata a termine, oltre la Storia dei Letterati Veronesi, è l'Apologia per i sermoni del Martire S. Zeno, Vescovo e protettore di Verona (Verona, Biblioteca comunale, ms. 138).
Dall'epistolario dell'A, il Gasperoni ha pubblicato alcune lettere: edita nella citata Memoria storico-critica sui Cenomani era già una lettera dell'A. all'abate Gagliardi. Il Maffei, infine, nella Verona Illustrata informa di un progetto dell'A. di una Bibliotheca deperdita, con notizie sulle opere antiche smarrite.
Fonti e Bibl.: Lettere di A. Zeno, I, Venezia 1785, pp. 169, 170, 172, 173, 189; L. A. Muratori, Epistolario, a cura di M. Campori, IX, Modena 1905, p. 3942 (lettera ad A. F. Gori); S. Maffei, Epistolario, a cura di C. Garibotto, Milano 1955 (lettere a vari); G. B. G. Biancolini, Supplementi alla cronica di Pier Zagata, III, Venezia 1749, pp. 189-190; G. M. Mazzuchelli. Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 432; G. Venturi, Compendio di storia sacra e profana di Verona, Verona 1825, pp. 212-214; G. Gasperori, Scipione Maffei e Verona settecentesca, Verona 1955 passim.