MORISANI, Ottavio
MORISANI, Ottavio. – Nacque a Formicola, nei pressi di Caserta, il 14 luglio 1835 da Tobia e da Giuseppina Marra.
Si laureò a Napoli nel 1855, dimostrando le sue precoci doti, e si dedicò dapprima alla chirurgia, sotto la guida di Aniello Coluzzi (1806-1865). Nel 1860 fu nominato chirurgo straordinario all’ospedale degli Incurabili di Napoli. Dal 1863-64 si dedicò interamente all’ostetricia e alla ginecologia, ottenendo la libera docenza nel 1867 e la cattedra nel 1874, seguita presto dalla direzione della clinica ostetrico-ginecologica. Nel 1907 si ritirò dal servizio per motivi di salute con il titolo di professore emerito.
Uomo di ridottissima statura fisica, seppe superare lo stigma sociale del tempo raggiungendo il culmine della fama scientifica e godendo la fiducia della Corte: seguì, infatti, i parti della regina d’Italia, assistendola nelle nascite della principessa Jolanda e del principe Umberto. Nominato senatore del Regno il 4 dicembre 1890 (relatore Salvatore Majorana Calatabiano) per la categoria 21a, intervenne sullo stato di previsione della spesa del ministero della Pubblica Istruzione, per l’esercizio finanziario 1891-92, con discorsi pronunciati nelle sedute del 17 e 18 giugno 1891 (Roma 1891), riguardanti il malcostume dei concorsi universitari e le difficili condizioni delle università (con particolare riguardo a quella di Napoli).
Sposò Zoe Karamazov (Caterina Caramalichi). Il figlio Teodoro, nato il 1° febbraio 1874 a Napoli e lì morto il 29 novembre 1950, intraprese la carriera militare e politica: fu anch’egli senatore del Regno (dal 1939).
Morisani fondò e diresse gli Annali di Ostetricia, Ginecologia, e Pediatria e l’Archivio di ostetricia e Ginecologia; partecipò ai comitati scientifici e di redazione di altre riviste del settore. Fu socio e membro di numerose società scientifiche e accademie, come la Società italiana di ostetricia e ginecologia (della quale fu a lungo vicepresidente), l’Accademia pontaniana di Napoli, la parigina Académie de médecine (dal 1895 come corrispondente; dal 1909 come socio). Ricevette pure titoli honoris causa, come la laurea dell’Università di Edimburgo nel 1898 (con gli altri ostetrici e ginecologi August Martin e William Smoult Playfair).
All’inizio della carriera scientifica Morisani si dedicò alla chirurgia, traducendo e annotando i classici trattati di Auguste Nelaton (Elementi di patologia chirurgica, Napoli 1857-62) e Joseph-François Malgaigne (Manuale di medicina operatoria, Napoli 1863; una seconda edizione riveduta comparve nel 1873). Nel 1863 partecipò al concorso per la cattedra di ostetricia dell’Università di Napoli, con la tesi Sui restringimenti del bacino e delle indicazioni che presentano nel tempo del parto (Napoli 1863), accurata disamina tecnica, particolarmente interessante per l’analisi comparativa della strumentazione utile alla diagnosi e al trattamento chirurgico.
A proposito della sinfisiotomia (cioè la sezione chirurgica della sinfisi pubica per ottenere l’allargamento del bacino e permettere il parto per le vie naturali, eseguita con grande clamore da Jean-René Sigault nel 1777 e poi pressoché abbandonata lungo la prima metà del XIX secolo), che sarebbe divenuta nel tempo il suo ‘cavallo di battaglia’, dandogli fama internazionale, Morisani propende per un uso ragionato e prudente, relativo a «circostanze rare, egli è vero, in cui essa è chiamata a rendere dei grandi servigi…» (p. 136), così come la pubiotomia o la pelviotomia.
Nel 1865 comparve il primo dei suoi volumi di ambito generale, che godettero di successive edizioni e furono apprezzati anche all’estero: L’ostetricia in quadri sinottici (Napoli 1865), in seguito intitolato Ostetricia in quadri sinottici da servire come guida ai pratici ed agli studenti, godendo di un pubblico più vasto (la terza edizione comparve nel 1885). La seconda opera di rilievo è il Manuale delle operazioni ostetriche (Napoli 1875), che divenne uno dei suoi manifesti scientifici. Mentre le prime edizioni furono pubblicate dall’editore Jovene, la quarta (1902) fu edita a Milano da Vallardi, essendo l’autore ormai stabilmente entrato nei più autorevoli circuiti editoriali scientifici internazionali. Anche il Manuale di ostetricia (Napoli 1883), basato sulle sue lezioni accademiche, fu in breve tempo rieditato (Napoli 1887).
Alla metà degli anni Sessanta, quando Morisani era professore pareggiato di ostetricia e clinica ostetrica e chirurgo agli Incurabili, risale il volume Della retroversione dell’utero considerata soprattutto in rapporto colla gravidanza ed il parto (Napoli 1867) nel quale, oltre alla revisione della letteratura, proponeva anche i risultati di alcune sperimentazioni.
La sua scelta di dedicarsi all’ostetricia e alla ginecologia, se non gli impedì di presentare isolati casi di pertinenza chirurgica generale e di interesse attuale (Sopra due resezioni entro-bocali del mascellare inferiore, Napoli 1872), appariva ormai compiuta.
In una documentata, articolata, corposa memoria dedicata a La forza nei parti (Napoli 1873) trattò un tema di basilare importanza per lo sviluppo tecnico-strumentale e operativo. Alla vigilia del suo insediamento alla cattedra napoletana affrontò nella prolusione la dimensione storica della clinica ostetrica di Napoli (in La Clinica, II [1875], 1, pp. 1-19); alcune sue lezioni furono inoltre pubblicate in forma autonoma (Meccanismo fondamentale del parto. Due lezioni …, Napoli 1875) o in appendice alla traduzione italiana del trattato di E. Verrier (Manuale pratico di ostetricia … con appendice contenente alcune lezioni del professore O. Morisani, Napoli 1875). L’attività della clinica ostetrica e ginecologica nel primo triennio della direzione di Morisani può essere analizzata grazie agli specifici rendiconti (E. Raffaele, Rendiconto triennale della clinica ostetrica: 1875-1876-1877…, Napoli 1879; G. Consalvi, Clinica ostetrica e ginecologica di Napoli… Rendiconto di ginecologia, ibid. 1879).
Mentre proseguiva la produzione di addizioni e annotazioni alle traduzioni italiane di testi classici ultramontani (G.A. Braun, Manuale di ostetricia, Napoli 1878; II ed., 1881), Morisani riprese lo studio di quell’intervento di sinfisiotomia che già aveva attirato la sua attenzione.
I tempi e le possibilità operative erano mutati. Una sua brevissima comunicazione al Congresso di Londra, nella quale presentò la sua favorevolissima casistica di sinfisiotomie (50 casi), era fondata su due punti: la sinfisiotomia è un’operazione che deve restare nella pratica ostetrica; i funesti risultati che se ne avevano avuti erano piuttosto a imputarsi o all’intervento troppo ritardato e dopo altre operazioni più o meno gravi, o alla pratica dell’operazione al di sotto dei limiti della sua indicazione (Sulla sinfisiotomia. Comunicazione al Congresso di Londra, in Giornale internazionale delle scienze mediche, III [1881]). Il suo intervento fece scalpore, testimoniando nuovamente la felice condizione dell’ambiente chirurgico napoletano, capace di consentire talora statistiche più brillanti di quelle di altre cliniche chirurgiche della penisola, come era già avvenuto per esempio nella prima metà del secolo XIX relativamente agli interventi di litotrizia.
Forte anche di una casistica ginecologica degna di nota (50 donne operate di fistole uro-genitali, in Annali di ostetricia, ginecologia, e pediatria, VII (1885); La prima centuria di donne operate di fistole uro-genitali, in Giornale internazionale delle scienze mediche, XII [1892]), in occasione di una serie di riunioni annuali con le quali i ginecologi italiani cercavano di associarsi (la Società italiana di ostetricia e ginecologia sarebbe sorta nel 1892), Morisani tornò sul tema della sinfisiotomia (Ancora della sinfisiotomia. Statistica e considerazioni, in Annali di ostetricia, ginecologia, e pediatria, VIII [1886]). Si dedicò anche alla diffusione delle sue idee con conferenze (Sulla sinfisiotomia, in Riforma medica, 1892, n. 60), esposizioni statistiche (Per la sinfisiotomia. Statistica e considerazioni, s.l. s.d. ), anche in ambito internazionale (La sinfisiotomia. Relazione all’XI Congresso Internazionale di Medicina, in Roma, s.d., testo che riprende in parte il precedente Symphysiotomy, in British Medical Journal, 1891, p. 1274; The history of symphysiotomy, ibid. 1895, p. 1518).
Nell’ultima parte della sua carriera, oltre a studi di microbiologia ostetrica, Morisani si dedicò all’annotazione di classici trattati di autori esteri (A.E. Martin, Manuale di ostetricia per medici e studenti, Milano 1891; G. Winter, Trattato di diagnostica ginecologica, Milano 1900).
Morì a Napoli il 26 gennaio 1914.
Fonti e Bibl.: G. Miranda, O. M.: discorso commemorativo, in Atti della R. Accademia medico- chirurgica di Napoli, 1914, 1, pp. 1-27; O. M., m.d., Senator of Italy. Professor of obstetrics and gynaecology, in British medical journal, 21 febbraio 1914, p. 458; A. Martin, O. M., in Monatsschrift für Geburtshilfe und Gynäkologie, 1914, 39, pp. 683 s.; F. Cavara, O. M., in Atti dell’Accademia Pontaniana, 1915, 45, p. XX; o. Viana - F. Vozza, L’ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1936, p. 283; F. Crainz, La Società Italiana di Ginecologia e ostetricia nei primi cento anni della sua costituzione (novembre 1892 - novembre 1992), Roma 1992, p. 151.