ottenere
Nel linguaggio dantesco il verbo conserva un valore molto vicino a quello del latino obtinere, e cioè più che " riuscire ad avere o a raggiungere " significa " possedere ", " mantenere ", " conservare ". Il modello latino è evidente in Cv IV IV 11 con ciò sia cosa che a quello [l'officio d'imperio, § 8] ottenere non sanza grandissima vertude venire si potesse... [il popolo romano] era quello... che a ciò più era disposto, ricalcato su obtinere imperium, " reggerlo ", " esercitarlo ".
Con un'accezione sostanzialmente analoga ricorre anche in Cv IV IX 7 quanto la nostra volontade ottenere puote, tanto le nostre operazioni si stendono: possono essere considerate umane in senso rigoroso solo le azioni che rientrano nella sfera del dominio della volontà; il concetto deriva da s. Tommaso Comm. Ethic. I lect. I 3 " quae operationes in homine inveniuntur quae non subiacent voluntati et rationi, non dicuntur proprie humanae sed naturales ".