BAUER, Otto
Uomo politico austriaco, nato a Vienna il 5 novembre 1881. Fin dalla prima giovinezza militò nel partito socialista austriaco. Collaborò alla Arbeiter Zeitung, il più grande giornale socialista dell'Austria, e a Die neue Zeit del Kautsky; fondò con Federico Adler il periodico Der Kampf. Eletto deputato al Reichsrat, fu nominato segretario del gruppo parlamentare socialista. Scoppiata nel 1914 la guerra, fu chiamato sotto le armi, nel 1915 fu fatto prigioniero sul fronte orientale, e, come tale, rimase in Russia fino al 1917. Rimpatriato nel 1918, fu eletto nella direzione del partito socialista, di cui divenne uno dei capi più autorevoli. Dopo il crollo della monarchia, collaborò con Vittorio Adler suo maestro (nominato segretario di stato per gli Affari esteri), in qualità di sottosegretario di stato; e alla morte di lui gli succedette (novembre 1918) nella direzione della politica estera. È un caldo fautore dell'unione dell'Austria con la Germania. Nel luglio 1919, durante le trattative per la conclusione del trattato di Saint-Germain, uscì dal governo, ma rimase fino all'ottobre seguente membro della commissione di socializzazione.
È autore, fra le altre, delle seguenti opere: Die Nationalitätenfrage u. die Sozialdemokratie, Vienna 1907; Der Balkankrieg u. die deutsche Weltpolitik, Berlino 1912; Der Weg zum Sozialismus, Berlino 1919: Bolschevismus oder Sozialdemokratie?, Vienna 1920; Die österreich. Revolution, Vienna 1923; Der Kampf um Wald und Weide, Vienna 1925.