HARTLEBEN, Otto Erich
Scrittore tedesco, nato il 3 giugno 1864 a Klaustal nel Harz, morto presso Salò l'11 febbraio 1905. Appartenne al gruppo dei "moderni" berlinesi, ne divise in parte gli entusiasmi artistici e politici, ma in sostanza non partecipò a tutte le fedi dei veristi, degli ibseniani né dei rivoluzionarî. Maestri gli furono piuttosto Maupassant per la novellistica e Dumas per il teatro. Fu poeta di schietta ispirazione, se anche di non vaste possibilità. In contrasto a tanti giovani innovatori, amò e difese la purezza della forma, la signoria della rima e della strofa; anche come prosatore cesellò i suoi schizzi, le sue novelle garbatamente ironiche, spesso antiborghesi, e venate di sentimentalismo bohémien. Fu un gaudente e un melanconico insieme, ebbe molti amici e larga popolarità.
Le sue liriche, pregevoli per armoniosa spontaneità, furon da lui raccolte nel 1895 (Meine Verse) e nel 1920 (Von reifen Früchten). Quale drammatico esordì coi due atti di Angele e si affermò con Hannah Jagert (1893): una ragazza venuta dal proletariato socialista tradisce gl'ideali del padre e del compagno di fede che l'ama, rinuncia alla sua "meravigliosa indipendenza" per sposare un ricco barone. Caratteristica, per l'epoca dominata da Sudermann o Dumas, Die sittliche Forderung (1896): un borghese crede "riparare" sposando la giovane sedotta, quando la ritrova celebre artista, ma le pone come condizione l'abbandono del figlio in nome della morale corrente. Rosenmontag (1900), mediocre dramma d'effetto (conchiude col suicidio di un ufficiale legato da un'assurda parola di pseudo-onore), che ebbe grande successo sulle scene. Tra i racconti, notissima la divertente storia "del bottone staccato" (Die Geschichte vom abgerissenen Knopfe, 1893), quella del "pastore ospitale" (Vom gastfreien Pastor, 1890) che capita ignaro in una casa equivoca e quella di Serenyi (1896), diario patetico di una cantante suicida.
Ediz.: Gesammelte Werke, a cura di F.F. Heitmuller, voll. 3, Berlino 1908; Briefe an seine Frau, Berlino 1908; Briefe an seine Freundin, Dresda 1910; Briefe an seine Freunde, Berlino 1912.
Bibl.: C. Flaischlen, O. E. H., Berlino 1906; A. Eloesser, O. E. H., in biogr. Jahrb. u. Deutscher Nekrolog. X; S. Hartleben, Mein Erich, Berlino 1910; K. Kamlah, Die Erziehung zum Lyriker durch O. E. H., Düsseldorf 1912.