Biochimico e fisiologo (Friburgo in Brisgovia 1883 - Berlino 1970); prof. di biologia a Berlino (dal 1915); lavorò poi nel Kaiser-Wilhelm Institut (in seguito Max-Planck Institut); socio straniero dei Lincei (1958); nel 1931 gli fu conferito il premio Nobel per i suoi fondamentali studî sulla biochimica della respirazione cellulare e dei processi di ossidoriduzione e sull'enzima respiratorio citocromoossidasi (inizialmente detto fermento di W.), di cui scoprì il gruppo attivo. W. è stato il primo a utilizzare, per tali ricerche, la tecnica delle fettine di tessuto immerse in soluzioni con opportuni nutrienti; fettine sufficientemente sottili sia da essere alimentate per diffusione libera sia da permettere la misurazione volumetrica dell'ossigeno assorbito e consumato dal preparato in studio (per mezzo del manometro di W.). Successivamente, isolò e identificò la struttura dei coenzimi nicotinammideadenindinucleotide-2-fosfato e flavinadenindinucleotide (FAD). Inoltre, di fondamentale importanza sono i contributi dati da W. alla delucidazione della glicolisi, del rendimento energetico della fotosintesi, del metabolismo degli zuccheri, della via dei pentosofosfati e del metabolismo delle cellule tumorali.