VOSS, Otto Karl Friedrich von
Uomo di stato prussiano, nato a Berlino l'8 giugno 1755, morto ivi il 30 gennaio 1823. Di antica famiglia del Meclemburgo, intraprese la carriera giudiziaria, ma nel 1780 la interruppe bruscamente. Dedicatosi all'agricoltura, divenne "deputato" della nobiltà della marca del Brandeburgo. Nel 1786, salito al trono Federico Guglielmo II, rientrò nell'amministrazione dello stato, fu nominato presidente della camera demaniale del Brandeburgo e nel 1789 ministro di stato. Nel 1793 gli fu affidata l'organizzazione dei territorî acquistati dalla Prussia con la seconda spartizione della Polonia, ma, scoppiata nel 1795 l'insurrezione polacca, fu esonerato dall'ufficio. Dopo due anni salito al trono Federico Guglielmo III, riebbe la carica, cui si aggiunse nel 1798 il governo della Pomerania e del Brandeburgo. È stato il primo ministro che abbia intrapreso l'affrancazione dei contadini, prima di Stein.
Dopo la catastrofe di Jena, partecipò ai consigli della corona, fu per la resistenza e contro l'accettazione dell'armistizio. Ministro delle Finanze, entrò in conflitto con Hardenberg e si dimise. Nel 1808 Stein lo mise a capo della commissione per l'esecuzione del trattato di Tilsit. Tuttavia la sua cedevolezza verso i Francesi e soprattutto il suo attaccamento ai privilegi della nobiltà lo posero in urto col partito delle riforme guidato da Stein. Divenuto a sua volta il capo del partito conservatore, intrigò per ottenere l'allontanamento di Stein e di Schön, facendosi portavoce delle richieste dei Francesi. Dopo la caduta di Stein, sperò nella sua successione, ma fu invece congedato da tutte le cariche che occupava. Si ritirò a vita privata rimanendo estraneo alla lotta per la liberazione della Prussia. Ricomparve sulla scena con la Restaurazione, come difensore dei privilegi degli Junker, combatté i progetti costituzionali di Hardenberg e si avvicinò al principe ereditario, che sognava la reintegrazione dello stato feudale. Il trionfo della reazione culminò nel 1822, quando egli fu dal re nominato vicepresidente del ministero e del consiglio di stato. Fu un colpo per il cancelliere riformatore Hardenberg, che poche settimane dopo moriva. Il V. ebbe allora la direzione degli affari, ma alcuni mesi dopo seguiva il suo avversario nella tomba.
Buon amministratore, il V. ha rappresentato il tipo del vecchio burocrate prussiano, nemico d'ogni radicale riforma, soprattutto se si trattava d'interessi feudali minacciati, ma non del tutto sordo alle esigenze dei tempi. Nella sua lotta d'intrigo contro Stein e Hardenberg intervenne anche l'ambizione personale, cui non corrispondeva l'altezza dell'ingegno.
Bibl.: [v. Bassewitz], Die Kurmark Brandenburg von dem Ausbruch des französischen Krieges, Lipsia 1847; Die Kurmark Brandenburg, 1806-08, voll. 2, ivi 1851-52; H. v. Treitschke, Deutsche geschichte im 19. Jahrh., III, ivi 1885; G. F. Knapp, Die Bauernbefreiung u. d. Ursprung der Landarbeiter in den älteren Teilen Preussens, ivi 1887.