LIEBMANN, Otto
Pensatore tedesco, nato a Löwenberg (Slesia) il 25 febbraio 1840, morto a Jena il 14 gennaio 1912. Libero docente nell'università di Tubinga, fu professore in quelle di Strasburgo e di Jena. Fu uno dei più notevoli rappresentanti del neokantismo tedesco della seconda metà dell'Ottocento.
Scritti principali: Kant und die Epigonen (Stoccarda 1865, rist., Berlino 1912); Zur Analysis der Wirklichkeit (Strasburgo 1876; 4ª ed., 1911); Der Klimax der Theorien (ivi 1884; rist., 1914); Gedanken und Tatsachen (voll. 2, ivi 1882-1904). Ostile alle interpretazioni idealistiche dei grandi postkantiani e al concetto kantiano della "cosa in sé", il L. crede tuttavia possibile una "metafisica critica", fondata sull'esperienza, e tende a costruirla. Nel fatto le sue concezioni, non scevre di contraddizioni singolari, non superano il livello kantiano, e in esse è piuttosto da pregiare la vivace esperienza psicologica e artistica, con la quale sono avvertiti e presentati molti aspetti della cultura umana.
Bibl.: V. il Festheft pubblicato dalle Kantstudien nel 1910, per il suo 70° compleanno, con scritti critici di varî su di lui.