Scrittore tedesco (Eisfeld, Turingia, 1813 - Dresda 1865). Dopo essersi dedicato alla musica, che studiò con Mendelssohn a Lipsia, investì le proprie energie creative nella letteratura. Di salute malferma, in lotta con le difficoltà materiali e con la propria eccitabilità e l'esasperata sottigliezza, perseguì tuttavia un ambizioso piano di studî e di realizzazioni riuscendo ad affermarsi come uno degli esponenti più validi del cosiddetto realismo poetico. Come teorico, a partire dal 1852 trattò soprattutto di Shakespeare (Shakespeare-Studien, post., 1871), in cui vedeva realizzato, in contrasto col teatro patetico di stampo schilleriano, il realismo ideale. Come drammaturgo condusse a termine solo due tragedie, Der Erbförster (1850), sovraccarico di psicologismo in un ambiente paesano che stenta a giustificarlo, e Die Makkabäer (1852), grande affresco storico-mitico appesantito da una sovrabbondanza di motivi. Più felici delle opere teatrali furono i due romanzi Die Heiteretei (1855) e Zwischen Himmel und Erde (1856). Fra le altre opere di narrativa, di cui parecchie lasciate frammentarie, Aus dem Regen in die Traufe (1855). Meno riuscita la produzione lirica.