OUDENAARDE
(franc. Audenarde)
Cittadina del Belgio centro-occidentale, nella Fiandra orientale, ubicata sul corso navigabile della Schelda, a km 30 ca. a monte di Gand, in posizione favorevole agli scambi commerciali.Probabilmente già oggetto di fenomeni insediativi in età romana e tardoantica, nei secc. 9° e 10°, e fino al 1034, il territorio di O. faceva parte, insieme con quelli di Eine e di Petegem, delle proprietà di un'unica famiglia. Le più antiche notizie sulla città, risalenti al 1038 e 1064 (Berings, 1989), menzionano una signoria con un castello (turris), costruito probabilmente nell'ambito della politica di conquiste della contea di Fiandra, di cui la Schelda costituiva il confine orientale.Accanto a questo nucleo fortificato - identificabile con il c.d. castello di Pamele, noto da fonti successive - si sviluppò un insediamento mercantile, in cui già nel 1034 esisteva una chiesa dedicata a s. Valburga. Intorno al 1100, il signore locale costruì sulla riva destra della Schelda la cittadina di Pamele, che nel 1593 venne inglobata nell'abitato di Oudenaarde.L'assetto urbano del centro storico dell'od. città risale certamente a un'epoca precedente il 1550, data della più antica pianta della città, opera di Jacob van Deventer (Bruxelles, Bibl. Royale), e i tracciati viari e le partizioni catastali mantengono spesso la loro antica disposizione. In molti casi la struttura tardomedievale delle abitazioni si è parzialmente conservata, dal momento che la pratica costruttiva prevedeva la sola sostituzione di elementi indispensabili. Normalmente si sono conservate le cantine e le mura laterali; in qualche caso sono rimasti i livelli superiori e sporadicamente le facciate posteriori; le facciate e le coperture venivano sostituite comunque più frequentemente.A partire dal Tardo Medioevo il nucleo urbano assunse una forma oblunga, con due strade parallele, una piazza del mercato quadrangolare e molto allungata, uno sbocco a S-E sulla Schelda e uno a N-O sull'antica strada che collegava Tournai con Gand. L'apparato difensivo era piuttosto semplice e presentava torri a pianta semicircolare o quadrata, poste a distanza regolare, accessibili dall'interno della città: nella cinta, oltre al varco verso il fiume, si aprivano quattro porte; torri e cortine erano merlate, mentre non è chiaro se disponessero di un cammino di ronda.Nell'area un tempo occupata dalla città medievale si conservano i due principali edifici religiosi: S. Valburga (Sinte Walburga) e la chiesa della Vergine di Pamele (Onze Lieve Vrouw van Pamele). La prima, nella sua fase costruttiva originaria risalente al 1150, presentava un ampio coro rettangolare con torre d'incrocio. Nel sec. 13° la terminazione orientale venne ampliata, furono aggiunte quattro torrette decorative e venne costruito anche un grande transetto; agli inizi del sec. 15° fu dapprima edificato il nuovo coro, quindi si procedette alla sostituzione dell'originario corpo longitudinale con quello attuale in stile gotico brabantino. Nuovi rimaneggiamenti degli inizi del sec. 16° riguardarono soprattutto l'avvio della costruzione di un grande transetto a tre navate, rimasto però incompiuto.La chiesa della Vergine di Pamele, costruita tra il 1234 ca. e il 1300, costituisce un raro e omogeneo esempio di tradizionale chiesa a pianta cruciforme realizzata nel maturo stile gotico della Schelda (Scheldegotiek). Elementi caratteristici di tale stile di chiara ascendenza francese, introdotto nelle Fiandre per il tramite del cantiere della cattedrale di Tournai, sono: l'impiego della pietra di Tournai; la torre nolare ottagonale; le volte a tamburo; i capitelli a crochets; i muri perimetrali alleggeriti da una doppia galleria - una interna, l'altra esterna - che corre lungo l'intero edificio; l'uso del deambulatorio anche in una semplice chiesa parrocchiale. Moduli ancora romanici sono invece la netta orizzontalità dell'articolazione e la forte scansione degli spazi. Intorno al 1300 nel transetto settentrionale vennero aperte ampie finestre. Le volte del coro e del transetto in pietra di Tournai sono originali, le altre, in mattone, sono probabilmente databili al 1502-1506. Le due cappelle meridionali in stile gotico brabantino sono del 1523-1530.Per quanto riguarda gli edifici civili, va in primo luogo citato il complesso originariamente costituito dal mercato dei tessuti e dal palazzo municipale (Stadhuis). Il mercato dei tessuti, costruito in pietra di Tournai, si articola su due piani, di cui quello inferiore fungeva da magazzino, mentre in quello superiore si trovava la sala della tessitura, dotata di piccole aperture oblique che rendevano evidentemente impossibile l'irradiazione diretta di luce solare. L'armatura del tetto è forse quattro-cinquecentesca.L'antico palazzo municipale venne demolito nel 1525 per fare posto all'edificio attuale, con paramenti in pietra di sabbia, celebre opera dell'architetto brabantino Hendrik van Pede, in cui si coniugano elementi ancora tardogotici e altri più propriamente rinascimentali.L'ospedale di Nostra Signora (Onze Lieve Vrouwhospitaal) venne costruito intorno al 1382 e gradualmente ampliato sui terreni adiacenti. Il nucleo centrale del complesso medievale potrebbe essere riconosciuto nella semplice cappella in pietra di Tournai, con coro a cinque lati, eretta a partire dal 1409.La torre di Baldovino, in pietra, del sec. 11° e l'abitazione nota come casa di Margherita di Parma, pervenuta peraltro nella redazione del sec. 16°, con qualche resto dell'impianto medievale, sono rari esempi di edilizia privata.Negli immediati dintorni di O. sorgono S. Eligio (Sint Eligius) a Eine - basilica romanica del sec. 11°-12°, parzialmente ricostruita nel 13° e dotata di una piccola cripta decorata da pitture in grave stato di degrado - e la chiesa di S. Lorenzo (Sint Laurentius) di Ename, edificata intorno al Mille come chiesa ad aula e in seguito trasformata in edificio a tre navate, che conserva una ricca decorazione pittorica tra cui spicca una Maiestas Domini di stile bizantineggiante.Sempre negli immediati dintorni di O. vanno infine segnalate, per quanto spesso siano conservate solo parzialmente, le chiese preromaniche di Baaigem, Hundelgem, Paulatem; quelle romaniche di Asper, Elsegem, Huise, Opbrakel, Rozebeke; quelle gotiche di Berchem, Petegem e Sinte Maria Latem e la torre tardogotica della chiesa di Nederbrakel.Le distruzioni connesse con le numerose guerre in cui O. fu coinvolta hanno determinato la pressoché totale scomparsa delle opere di pittura e scultura monumentale, nonché degli oggetti mobili. Inoltre la città non possiede ancora istituzioni museali degne di nota; assai ricchi invece, soprattutto per l'epoca tardomedievale, sono i fondi archivistici, conservati presso l'arch. mun., l'ospedale e le chiese di S. Valburga e della Vergine di Pamele; particolarmente ampi e interessanti sono i fondi relativi alla chiesa di S. Eligio di Eine e all'abbazia benedettina di Ename, conservati in originale a partire dal sec. 13° e, in affidabili copie manoscritte, a partire dall'11° secolo.
Bibl.:
Fonti. - Audenaerdsche mengelingen [Miscellanea di O.], 6 voll., Oudenaarde 1845-1854; T. De Limburg-Stirum, Coutumes de la ville d'Audenarde (Coutumes du pays et comté de Flandre, 4-5), 2 voll., Bruxelles 1882; P. Devos, Archivalia betreffende de Onze-Lieve-Vrouwkerk van Pamele te Oudenaarde. Keuze van werkteksten [Fonti d'archivio relative alla chiesa della Vergine di Pamele a Oudenaarde. Scelta di testi], Gent 1977.
Letteratura critica. - E. van Cauwenberghe, Lettres sur l'histoire d'Audenarde, Oudenaarde 1847; E. Vanderstraeten, Recherches sur les communautés religieuses et les institutions de bienfaisance établies à Audenarde, 2 voll., Oudenaarde 1860; G. van de Vyvere, Audenarde et ses monuments, Oudenaarde 1912; A. Hullebroeck, Histoire de la tapisserie à Audenarde du XVe au XVIIIe siècle, Renaix 1938; H. Vandevelde, Oudenaarde door de eeuwen heen [O. attraverso i secoli], Leupegem 1946; L. Verriest, Le polyptyque illustré dit ''Vieil Rentier'' de messire Jehan de Pamele-Audenarde (vers 1275). Texte intégral et illustration de ce ms. Prolégomènes, Gembloux 1950; J. de Borchgrave D'Altena, L'église Notre-Dame-de-Pamele a Audenarde, CAF 120, 1962, pp. 143-152; Belgische steden in reliëf. Plannen opgenomen door Franse militaire ingenieurs, XVIIe-XIXe eeuw [Rilievi di città belghe. Piante rilevate dagli ingegneri militari francesi, secc. 17°-19°], Bruxelles 1965, pp. 263-294; P. Devos, Bouwgeschiedenis van de toren der St.-Walburgakerk te Oudenaarde [Storia edilizia del complesso di S. Valburga a O.], Kultureel jaarboek der provincie Oost-Vlaanderen 28, 1973, 1, pp. 191-215; id., Historische huisgevels te Oudenaarde [Facciate storiche di O.], Oudenaarde 1974; id., Onderzoek van het koor van de St.-Walburgakerk te Oudenaarde [Indagini sul coro della chiesa di S. Valburga a O.] (Katholieke Universiteit Leuven), Oudenaarde 1976; id., De Onze-Lieve-Vrouwkerk van Pamele te Oudenaarde [La chiesa della Vergine di Pamele a O.], I, Architektuur [Architettura] (Inventaris van het Kunstpatrimonium van Oost-Vlaanderen, 11), Gent 1978; R. Van den Abeele-Bellon, De Onze-Lieve-Vrouwkerk van Pamele te Oudenaarde [La chiesa della Vergine di Pamele a O.], II, Kunstwerken [Opere d'arte] (Inventaris van het Kunstpatrimonium van Oost-Vlaanderen, 12), Gent 1979; P. Devos, De gemeentehuizen van Oost-Vlaanderen [I palazzi comunali delle Fiandre orientali] (Inventaris van het Kunstpatrimonium van Oost-Vlaanderen, 16-17), Gent 1982; id., Het Vleeshuis van Oudenaarde [La Vleeshuis di O.], Oudenaarde 1984; Ename, Oudenaarde, Mullem. Archeologisch-historische route [Ename, O., Mullem. Itinerario storico-archeologico], Bruxelles 1988; G. Berings, Landschap, geschiedenis en archeologie in het Oudenaarde [Paesaggio, storia e architettura della regione di O.], Oudenaarde 1989; P. Devos, Het Kasselrijhuis te Oudenaarde [La Kasselrijhuis di O.], Gent 1989; id., Monumenten en landschappen te Oudenaarde [Monumenti e paesaggi di O.], Oudenaarde 1989; Plan en relief. Villes fortes des anciens Pays-Bas français du XVIIIe siècle, Lille 1989, pp. 116-126; P. Devos, Het Stadhuis van Oudenaarde [Il palazzo Comunale di O.], Oudenaarde 1990; id., Oudenaarde, in Beschermde monumenten van Oost-Vlaanderen. Arrondissementen Aalst en Oudenaarde [Monumenti protetti delle Fiandre orientali. Circondari di Aalst e O.], Gent 1991, pp. 176-230; D. Callebaut, M. Buyle, De Sint-Laurentiuskerk van Ename (stad Oudenaarde, prov. Oost Vlaanderen): een vroeg 11de-eeuws symbols van ''Stabilitas regni et fidelitas imperatoris'' [La chiesa di S. Lorenzo a Ename (città di O., prov. Fiandra orientale): un simbolo dell'inizio del sec. 11° di ''Stabilitas regni et fidelitas imperatoris''], Archeologie in Vlaanderen 2, 1992, pp. 435-470; P. Devos, De Sint-Eligiuskerk te Eine [La chiesa di S. Eligio a Eine], Gent 1993; H. Gysels, De landschappen van Vlaanderen en Zuidelijk Nederland [Il paesaggio delle Fiandre e dei Paesi Bassi meridionali], Leuven 1993, pp. 129-142; Oudenaards zilver [L'argento di O.], cat., Oudenaarde 1994; P. Stabel, De kleine stad in Vlaanderen. Bevolkingsdynamiek en economische functie van de kleine en secundaire stedelijke centra in het Gentse kwartier (14de-16de eeuw) [Le piccole città delle Fiandre. La demografia e il ruolo economico dei centri urbani piccoli e secondari nella regione di Gand (secc. 14°-16°)], Bruxelles 1995; Bouwen door de eeuwen heen. Inventaris van het cultuur-bezit in België [Costruzioni attraverso i secoli. Inventari del patrimonio culturale del Belgio], XV, 1, Turnhout 1996.P. Devos