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OUDINOT, Nicolas-Charles, duca di Reggio

di Alberto BALDINI - Enciclopedia Italiana (1935)
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OUDINOT, Nicolas-Charles, duca di Reggio

Alberto BALDINI

Maresciallo di Francia, nato il 23 aprile 1767 a Bar-le-Duc, morto il 13 settembre 1847 a Parigi. A 17 anni s'arruolò come semplice soldato nella fanteria regia. Scoppiata la rivoluzione, quando si organizzarono i corpi volontarî, l'O. ebbe il grado di tenente colonnello e il comando del 3° battaglione della Mosa (1791). L'anno seguente si segnalò per l'eroica difesa di Bitche e per la brillante controffensiva di Saverne, ottenendo il grado di colonnello sul campo. Generale di brigata due anni dopo, compì una difficile operazione per l'occupazione di Treviri. Nel 1795, combattendo nell'armata della Mosella, rimase sul terreno con tre ferite e catturato; ma poco dopo fu liberato per scambio di prigionieri e ritornò al suo posto di combattimento all'armata del Reno, comandata dal Moreau, di dove passò all'armata di A. Masséna. Fu con questo nel 1799 alla campagna d'Italia con le funzioni di capo di Stato maggiore, che conservò nella campagna dell'anno seguente. Durante la pace che seguì, l'O. fu nominato ispettore generale della fanteria e cavalleria. Alla ripresa delle ostilità, Napoleone diede all'O. il comando d'un corpo misto di granatieri e volteggiatori. Ferito durante la prima fase della campagna del 1805, volle, non ancora guarito, tornare alla testa dei suoi granatieri alla vigilia di Austerlitz; e con essi fece le successive campagne di Prussia (1806) e di Polonia (1807). Nel 1809 Napoleone lo nominò comandante del 2° corpo d'armata, posto rimasto vacante per la morte in battaglia del Lannes; e alla testa di quel corpo si coprì di gloria a Wagram, ottenendo il bastone di maresciallo e il titolo di duca di Reggio. Altre mirabili prove d'intelligente audacia l'O. diede nella campagna di Russia (1812), di Germania (1813) e di Francia (1814). Caduto Napoleone, si sottomise a Luigi XVIII, che lo nominò comandante generale dei granatieri e cacciatori a piedi di Francia. Durante i Cento giorni l'O. si ritirò a vita privata in provincia, e alla seconda Restaurazione fu premiato della sua fedeltà con la nomina a pari di Francia e la carica di comandante generale della Guardia nazionale. Nella guerra contro i costituzionali di Spagna (1823) tenne il comando di un corpo d'armata. Sotto Luigi Filippo ebbe la carica di governatore degl'Invalidi. L'audacia e il valore personale furono le principali caratteristiche dell'O. Napoleone nel 1807 l'aveva presentato allo zar Alessandro con le parole: "Ecco il Baiardo dell'esercito francese". Negli ultimi tempi lo si chiamava nell'esercito "il maresciallo dalle trentaquattro ferite".

Vedi anche
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Vocabolario
duca
duca s. m. [dal gr. tardo δοῦκα, accus. di δούξ che è il lat. dux: v. duce] (pl. -chi). – 1. ant. a. Chi fa ad altri da guida, soprattutto in senso spirituale: Tu d., tu segnore e tu maestro (Dante, con riferimento a Virgilio, che molte...
règgere
reggere règgere v. tr. e intr. [lat. rĕgĕre «guidare, dirigere, governare»] (io règgo, tu règgi, ecc.; pass. rem. rèssi, reggésti, ecc.; part. pass. rètto). – 1. tr. a. Tenere su, sostenere diritto o verticale, in piedi, riferito per lo...
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