SEMBÈNE, Ousmane
Regista del cinema senegalese, nato a Ziguinchor (Senegal) l'8 gennaio 1923. È anche scrittore e autore di teatro. Dopo aver studiato cinema a Mosca ha cominciato a realizzare quei film che gli hanno dato oggi un primato incontestabile non solo nel suo paese ma in tutta l'Africa nera. Particolarmente interessato ai problemi sociali e politici del Senegal, specie a quelli relativi agli anni dopo la colonizzazione, ha cercato sempre di parlare ai propri connazionali in modo aperto e immediato, arrivando, per farsi più largamente intendere, a sostituire il francese con la lingua nazionale parlata, l'uolof, badando attentamente, nelle strutture narrative e nei modi di rappresentazione, di essere il più possibile diretto e preciso, con un calore che solo in taluni casi, al gusto europeo, può sembrare troppo insistito e risentito. Fra i suoi film che hanno avuto maggior successo internazionale, raccogliendo premi e consensi a molti festival, Borom Saret (1963), il cortometraggio del suo esordio; Niaye (1964), un medio metraggio sull'incesto; il suo primo lungometraggio, La noire de... (1966), sulle miserie dell'emigrazione; Mandabi/Le Mandat (1968), in lingua uolof, contro la burocrazia; Emitai (1971), sulle donne nella società senegalese attuale; Xala (1974), in polemica contro la nuova borghesia non dissimile, nei suoi difetti, da quella dei colonizzatori di ieri. Il suo film più recente è Ceddo (1977), un'aspra e dolente riflessione sul conservatorismo della religione islamica.
Bibl.: P. Soumanou Vieyra, Sembène O., cinéaste, Parigi 1972; G. Hennebelle, Les cinémas africains en 1972, ivi 1972; P. Pommier, Cinéma et développement en Afrique noir francophone, ivi 1972; P. Soumanou Vieyra, Le cinéma africain, des origines à 1973, ivi 1973; "Ecran 76", n. 43, 15 genn. 1976, con filmografia; G. Hennebelle e C. Ruelle, Cinéastes d'Afrique noire, num. spec. a cura di Ciném-Action 3, Parigi 1978.