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<ë’uvë dħë kàuntë> locuz. ingl., usata in it. come locuz. agg. e sost. m. – Espressione (letteralmente «sopra il bancone», in sigla OTC) che identifica il complesso dei contratti finanziari conclusi mediante negoziazione diretta fra le controparti al di fuori di un mercato borsistico ufficiale. Possono essere oggetto di trattativa OTC azioni, obbligazioni private e pubbliche, merci, valute e derivati finanziari di tutti i tipi. L’etimologia richiama la modalità di acquisto dei prodotti farmaceutici esposti sopra il bancone, per comprare i quali non occorre la ricetta medica. Essi sono quindi privi di controllo istituzionale sull’adeguatezza del bene e sulla trasparenza della formazione del prezzo, funzione esercitata nel mondo finanziario delle borse ufficiali. Va sottolineato che OTC non significa assenza di mercato, ma solo assenza di regolamentazione abitualmente gestita e offerta da una borsa. Il NASDAQ, per es., è considerato un mercato OTC. Al contrario di quanto avviene nei circuiti regolamentati, i titoli scambiati sul mercato OTC non sono standardizzati e, quindi, tutti gli aspetti riguardanti i dettagli contrattuali (attività sottostante, dimensione del contratto, modalità di liquidazione e consegna, scadenze, ecc.) devono essere concordati dalle controparti. I titoli OTC implicano un rischio maggiore di quello connesso alle negoziazioni nei circuiti regolamentati, poiché non sono presenti organismi che svolgono il ruolo di controparte centrale per limitare i pericoli di default o di liquidità. Non essendo, infatti, noti i nominativi dei contraenti delle transazioni e i prezzi ai quali esse sono concluse, risulta difficoltosa, se non impossibile, la determinazione del prezzo sulla base di fattori fondamentali di mercato (price discovery), con effetti particolarmente negativi nei casi di crisi, ossia quando la pubblicità dei prezzi diviene indispensabile per orientare gli operatori e contribuire a ristabilire condizioni ordinate di mercato. Le contrattazioni di questo particolare tipo sono cresciute esponenzialmente a partire dagli ultimi anni del 20° sec., grazie anche alla diffusione e al perfezionamento delle possibilità di negoziazione telematica, sviluppandosi in particolare nei settori dei derivati esotici, dei titoli legati ai tassi di interesse (Interest rate sensitive) e in quello dei Credit default swap (v. CDS). Secondo le stime relative alla metà del 2011, l’ammontare di nozionale (valore di mercato dei titoli sottostanti i contratti derivati, o assimilabili) che sta alla base dei mercati OTC era di oltre 700.000 miliardi di dollari.