overstayer
s. m. e f. e agg. Chi si trattiene illegalmente in un Paese, oltre il limite temporale previsto dal permesso ottenuto; a esso relativo.
• Parallelamente devono procedere gli aiuti per lo sviluppo economico, bisogna concordare gli ingressi per motivi di lavoro, le azioni congiunte contro la criminalità e lo sfruttamento, il ritorno degli immigrati overstayers che rappresentano i due terzi delle presenze irregolari sul nostro territorio. Questa, a nostro avviso, rimane la sola seria strategia da perseguire se l’obiettivo è un contrasto dell’immigrazione clandestina fondato sulla legalità, sulla sicurezza e sul rispetto fondamentale dei diritti umani. (Giuliano Amato e Massimo D’Alema, Corriere della sera, 23 maggio 2009, p. 1, Prima pagina) • L’Istat […] ha calcolato che gli sbarchi nel 2008 hanno inciso solo per il 5,4% sugli ingressi irregolari in Italia. Il 65% degli immigrati, infatti, entra con un regolare visto turistico e alla scadenza resta da irregolare: li chiamano overstayers. Un altro 30% arriva via terra, attraverso le frontiere degli accordi di Schengen. (Vladimiro Polchi, Repubblica, 7 novembre 2010, p. 1, Prima pagina) • Quando nasce il fenomeno degli sbarchi? Premesso che la stragrande maggioranza di clandestini entra da sempre in Italia con un visto turistico e non rispetta la prescrizione di tornare a casa propria alla scadenza (i cosiddetti «overstayer»), e che gli sbarchi dal mare sono una piccola frazione del flusso, il fenomeno divenne esplosivo con la caduta del comunismo in Albania. (Francesco Grignetti, Stampa, 10 febbraio 2011, p. 56).
- Espressione inglese composta dalla prep. over ‘oltre’ e dal s. stayer ‘chi resta, rimane’.
- Già attestato nella Stampa del 3 luglio 2004, p. 7, Cronache Italiane (Guido Ruotolo).