OVRA
. Sigla significante "opera vigilanza repressione antifascismo". Coniata dallo stesso capo del governo, mai usata in atti ufficiali, indicava il complesso dei servizî segreti di polizia politica durante il regime fascista.
Nel 1926 Mussolini volle costituire uno speciale organismo che raccogliesse tutti i servizî di polizia politica, con una competenza territoriale più vasta e con poteri più ampî di quelli delle questure. L'OVRA era infatti composta di ispettorati generali di pubblica sicurezza, competenti in altrettante zone; essi furono istituiti in epoche successive col sorgere e col crescere delle necessità, fino a raggiungere il numero di undici e a estendersi su tutto il territorio nazionale. Il primo fu istituito in Lombardia nel 1928, l'ultimo nella regione di Lubiana nel 1941. Dipendenti dalla direzione generale di P.S. organo centrale di coordinamento, composti di funzionarî e di agenti normalmente liberi di aderire o meno allo speciale servizio, gli ispettorati avevano il compito specifico di prevenzione e di repressione dei reati politici e dell'attività antifascista, qualificata come "antinazionale". Indipendenti da tutte le autorità locali, si valevano, per svolgere la loro attività, di una vastissima rete di informatori che erano reclutati nelle più varie categorie sociali e prestavano la loro opera nei più diversi ambienti; scelti dai dirigenti locali, gli informatori non avevano alcun formale rapporto di impiego con l'amministrazione di pubblica sicurezza e venivano retribuiti con i fondi segreti posti a disposizione del capo della polizia.
L'OVRA raccoglieva e regolava anche i servizî fiduciarî e informativi dei carabinieri, delle questure, della Milizia, del Partito fascista e manteneva il collegamento col SIM (Servizio informazioni militari). Sulle confidenze raccolte e sulle operazioni compiute i capi-zona riferivano con particolareggiati rapporti al capo della polizia, proponendo a carico degli indiziati la denunzia al Tribunale speciale per la difesa dello stato, e, nei casi meno gravi, il deferimento alle commissioni per il confino di polizia o la semplice diffida. Tali rapporti dovevano essere sottoposti al capo del governo, il quale decideva personalmente sui provvedimenti da adottare, particolarmente severi nei riguardi dei comunisti e degli anarchici. In un successivo momento furono affidati agli ispettorati dell'OVRA anche compiti di indagine e di repressione dell'affarismo speculativo e del contrabbando valutario di cittadini e di gerarchi, compiti che rimasero tuttavia sempre secondarî.
Nel 1946, sulla base di documenti esaminati da un'apposita commissione nominata dal consiglio dei ministri, fu data alle stampe una lista di confidenti dell'OVRA con esclusione dei deceduti e dei funzionarî di P.S. e con diritto, per gli inclusi, di ricorrere per la cancellazione, ove ne avessero motivo, ad altra apposita commissione.
Bibl.: C. Senise, Quand'ero capo della polizia, Roma 1946.