ovunque
1. Avverbio relativo di luogo, che vale fondamentalmente " qualsiasi luogo in cui ", significato che, in D., ha nei seguenti casi: Vn XV 5 6 Lo viso mostra lo color del core, / che, tramortendo, ovunque pò s'appoia; e XXVII 5 13 Rime LXVII 89 raccomandati / vi sian li detti miei ovunque sono (si noti in questi esempi, come del resto anche in quelli che seguono, la presenza senza eccezioni dell'indicativo come modo del verbo della relativa).
2. Preceduto da ‛ là ' determina in modo più puntuale la relazione spaziale: Vn XXXVI 1 là ovunque questa donna mi vedea, sì si facea d'una vista pietosa (si noti l'uso prolettico); Rime XLVIII 20 [questa stanza] possa andar là 'vunque è disiosa (cfr. Giacomo da Lentini Lo giglio quand'è colto 7 " così mi fere Amor, là 'vunque passo ", secondo il cod. Vaticano 3793); Cv IV XIV 10 là ovunque bassezza d'antecessori mai non fu, non può essere l'oblivione di quelli (anche questo con uso prolettico); Pg XXV 98 la fiammella / che segue il foco là 'vunque si muta.
3. Con riferimento temporale (o spazio-temporale), in Vn XXXI 15 58 Pianger di doglia e sospirar d'angoscia / mi strugge 'l core ovunque sol mi trovo; Rime XCI 16 li occhi... portan conforto ovunque io sento amore, e 19 i raggi di questi occhi belli / ... portan dolce ovunque io sento amaro (passi per i quali il Contini [ad l.] propone il significato di " ogni volta che ").
Bibl.-A. Lichtenhan, La storia di Ove Dove Onde Donde Di dove Da dove, Berna 1951; G. Brodin, Termini dimostrativi toscani, Lund 1970 (in particolare pp. 164 ss.).