Oxford Dante Society
Dante Society La più antica società dantesca inglese venne fondata il 24 novembre 1876 fra i professori dell'università di Oxford. Dapprima ebbe dieci membri, poi dodici, e infine quindici; aveva, e ha tuttora, le regole di un club vero e proprio, i cui membri si riuniscono tre volte l'anno per pranzare insieme nel collegio di chi funge da ospite per il bimestre. Dopo il pranzo uno dei membri pronuncia un discorso su qualche problema dantesco o qualche considerazione estetica, e segue una discussione generale. Dopo il discorso principale, alcuni versi della Commedia vengono illustrati da un altro membro. Per più di novant'anni, in tempo di pace e in tempo di guerra, queste riunioni hanno avuto luogo tre volte all'anno regolarissimamente con solo quattro eccezioni: un primato senza pari di assiduità e amore per il sommo poeta fuori d'Italia.
Il fondatore della società fu E. Moore (v.); fra gli altri nove soci originari era l'italiano Vitale De Tivoli, insegnante d'italiano nell'università di Oxford. Altri soci italiani eletti negli anni seguenti furono C. Foligno (1911), A. Passerin d'Entrèves (1946), e L. Minio-Paluello (1952), mentre tutti gli altri soci (68 in complesso) furono inglesi o americani: P. Toynbee, W.H. Reade, J. Bryce, E. Armstrong, M. Powicke, W. Pater, W.P. Ker, J. MacKail, H. Liddon, T. Strong e molti altri, tra cui R.W. Church, J.A. Symonds, G.W. Warren lord Vernon, J. Ruskin, W.E. Gladstone, J.R. Lowell, C.E. Norton.
Intensa è stata l'attività scientifica della O.D.S.; basterà ricordare che molti saggi pubblicati dal Moore nei quattro volumi Studies in D. erano stati precedentemente letti ed esposti alle critiche amorevoli dei membri di questa società, e infatti un simile ambiente era un foro ideale per prendere in considerazione le lezioni dei vari manoscritti danteschi, così che anche il testo del Moore (Tutte le Opere di D., Oxford 1894) deve molto alle discussioni dei numerosissimi problemi testuali registrate nei verbali delle riunioni della società. Non meno significativo esempio è offerto dalla produzione critica del Toynbee, che pubblicò la sua edizione delle Epistolae nel 1920, ma molto prima di questa data i soci avevano ascoltato le sue idee in materia; dall'anno 1907 in poi egli aveva proposto emendamenti al testo e aveva dato loro un resoconto della storia completa della fortuna delle lettere di D. dal Trecento fino all'epoca moderna. Nell'ambiente della O.D.S. nacquero anche gli studi del Jackson sul Convivio, dello Shadwell sulla Quaestio, del Reade sull'ordinamento morale dell'Inferno. Per celebrare il settimo centenario della nascita del poeta la Società ha pubblicato un importante volume di saggi (cfr. bibl.).
Bibl. - P. Toynbee, The Oxford D. Society, Oxford 1920; E.F. Jacob, The Oxford D. Society after the First World War, in " English Miscellany " IX (1958) 197-213; F. Mazzoni, La Società Dantesca Italiana e la formazione delle società dantesche straniere, in Atti del I Congresso Naz. di studi danteschi, Firenze 1962, 45-55; Centenary Essays on D. by members of the Oxford D. Society, Oxford 1965.