Vedi Pacific Islands Forum dell'anno: 2015 - 2016
Il Forum delle Isole del Pacifico (Pif) nasce con l’obiettivo di accrescere la cooperazione commerciale ed economica nell’area del Pacifico, rimuovendo le barriere commerciali sia tra paesi membri sia nei confronti dei paesi esterni al Forum. Considerando le caratteristiche geo-economiche della regione, ovvero la scarsità di popolazione e di risorse unita all’isolamento dal resto del mondo, i paesi che costituirono il Pif hanno come priorità la cooperazione nel settore turistico, in quello delle infrastrutture e più in generale a livello industriale. Fondato nel 1971 con il nome di Forum del Pacifico meridionale, sotto la spinta propulsiva della Nuova Zelanda, il meccanismo di cooperazione ha assunto l’attuale denominazione nel 2001, al fine di rappresentare in modo più efficace la composizione geografica degli stati membri, anche a fronte dell’ingresso degli Stati Federati di Micronesia (situati a 3500 chilometri a nord-ovest delle Isole Figi).
In termini sia demografici che economici l’Australia è il paese chiave del Forum, con una popolazione equivalente a più della metà di quella totale di tutti gli altri membri e con un pil che, sommato a quello neozelandese, costituisce il 98,7% del totale. Australia e Nuova Zelanda contribuiscono per il 74,4% alle finanze dell’organizzazione. Sono paesi di vitale importanza per gli altri stati membri, che fanno tradizionalmente affidamento sugli aiuti economici da essi forniti e vedono nei due paesi il principale mercato di sbocco per le proprie merci.
Nel 1981 è stato siglato l’Accordo di cooperazione economica e commerciale regionale del Pacifico meridionale (Sparteca), grazie al quale determinati prodotti provenienti dai membri del Pif hanno ottenuto libero accesso – senza restrizioni o dazi – ai mercati australiano e neozelandese, a diretto beneficio soprattutto del settore tessile, calzaturiero e dell’abbigliamento. Il processo verso una maggiore integrazione e liberalizzazione degli scambi, tuttora in corso e che vede all’ordine del giorno un Economic Partnership Agreement (Epa) con l’Eu, è proseguito con la firma dell’Accordo di rafforzamento delle relazioni economiche (Pacer), che nel 2001 ha stabilito le fasi di un processo volto a favorire una maggiore integrazione tra i membri del Forum.
Il Pif, oltre che favorire l’integrazione commerciale, svolge un ruolo di stabilizzatore anche sul piano della sicurezza dell’area: in risposta al colpo di stato avvenuto nelle Isole Figi nel 2000 e alle tensioni etniche registrate nelle Isole Salomone nel 2000, il Forum ha redatto la Dichiarazione di Biketawa, che consente operazioni di peacekeeping in caso di crisi. Sono stati così autorizzati interventi nelle Isole Salomone, a Nauru e a Tonga. Nel 2009 le Figi sono state sospese dal Forum (primo caso dall’istituzione, che da allora sta riflettendo su un cambiamento nell’architettura) a causa delle mancate elezioni e, dato il perdurare del regime, il paese – che ospita il quartier generale dell’organizzazione e che, dopo Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, ha il pil più elevato – ne è restato escluso fino al 2014, anno in cui è stato reintegrato in seguito alle elezioni. Nel corso dell’ultimo Forum internazionale, tenutosi nel 2015 in Papua Nuova Guinea, Cina, Russia e Usa hanno mostrato notevole interesse nei confronti dell’area, prospettando un possibile rafforzamento della propria partnership con il Pif.
L’organo principale del Pif è il Segretariato, di stanza a Suva, nelle Figi. Ottiene il mandato dal Forum annuale dei capi di stato dei paesi membri. Il segretario generale risponde a questi ultimi e al Comitato dei funzionari del Forum, composto da rappresentanti di tutti i paesi membri. Il Segretariato si struttura in quattro Divisioni: sviluppo e politica economica, commercio e investimenti, affari politici internazionali e legali, corporate services.
Australia, Isole Cook, Figi, Kiribati, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Niue, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Salomone, Tonga, Tuvalu, Vanuatu.
Il Forum ha inoltre tre membri associati (Nuova Caledonia, Polinesia Francese e Tokelau), dodici osservatori (Timor Est, Wallis e Futuna, Nazioni Unite, Commonwealth delle Nazioni, Banca asiatica di sviluppo, Commissione per la pesca del Pacifico centrale e occidentale, Banca Mondiale, Gruppo Apc, Samoa Americane, Marianne settentrionali, Guam, Iom) e 17 partner di dialogo (Canada, Cina, Repubblica di Corea, Cuba, Filippine, Francia, Giappone, India, Indonesia, Italia, Malaysia, Regno Unito, Spagna, Usa, Thailandia, Turchia, Unione Europea). Considerando che sei stati membri hanno relazioni diplomatiche con Taiwan, esiste una tensione latente per quanto riguarda lo status di partner di dialogo riservato alla Repubblica Popolare Cinese.