Chayefsky, Paddy (propr. Sidney)
Sceneggiatore televisivo e cinematografico, romanziere e commediografo statunitense, nato a New York il 29 gennaio 1923 e morto ivi il 1° agosto 1981. Dotato di un talento satirico acuto e pungente, C., senza mai perdere l'originaria vis di giovane arrabbiato, nelle numerose sceneggiature che realizzò prese di mira gli aspetti insensati e corrotti delle grandi strutture moderne, da quelle ospedaliere come in The hospital (1971; Anche i dottori ce l'hanno) di Arthur Hiller, alle emittenti televisive come in Network (1976; Quinto potere) di Sidney Lumet, film per i quali ottenne, rispettivamente nel 1972 e nel 1977, l'Oscar per la sceneggiatura. Questi due premi si aggiunsero al precedente Oscar, vinto nel 1956, per Marty (1955; Marty, vita di un timido) di Delbert Mann. Nato nel Bronx da immigrati russi ebrei, e cresciuto con la passione per il teatro e le arti yiddish, si laureò in sociologia al City College di New York, dedicandosi al contempo al football semiprofessionista. Durante il servizio militare collaborò al cortometraggio The true glory (1945) di Carol Reed e Garson Kanin, prodotto dalle Forze armate, e scrisse il libretto e le musiche per una commedia musicale interpretata dai soldati che portò in tournée tra le truppe, riservandosi uno dei ruoli principali. Dopo la Seconda guerra mondiale, Kanin cercò di finanziare la prima opera teatrale di C., che, pur se non venne poi prodotta, gli procurò nondimeno un contratto di sceneggiatore praticante a Hollywood. Dopo una serie di infruttuosi tentativi di inserirsi nel mondo dell'industria cinematografica, C. tornò a New York e cominciò a scrivere febbrilmente sceneggiati radiofonici e originali televisivi. Negli anni Cinquanta, epoca aurea della televisione statunitense, cominciò quindi ad acquistare notorietà realizzando storie basate sulle esperienze della sua fanciullezza newyorkese, caratterizzate dal realismo del linguaggio e centrate su personaggi ispirati alla vita quotidiana. La sua grande occasione arrivò nel 1952 quando scrisse Holiday song per il programma Philco-goodyear playhouse, cui seguirono, dopo il successo ottenuto, altri sei sceneggiati, prodotti nel 1953, due dei quali vennero successivamente adattati per il grande schermo: Marty, storia degli aneliti romantici di un macellaio poco avvenente (ruolo affidato per la televisione a Rod Steiger, e poi a Ernest Borgnine nella versione cinematografica), e The bach-elor party (1957; La notte dello scapolo) entrambi diretti da Dalbert Mann. Pur continuando a scrivere testi televisivi e teatrali (nel 1959 realizzò, tra l'altro, l'adattamento cinematografico della sua pièce omonima Middle of the night, Nel mezzo della notte, che venne diretto ancora da Mann) e a pubblicare numerosi romanzi, C. si dedicò soprattutto al cinema, passando dai drammi minimalisti ad affreschi di più ampio respiro non privi di aspetti di critica sociale. E mentre The goddess (1958; La divina) di John Cromwell, liberamente ispirato alla vita di Marilyn Monroe, risulta dominato da un simbolismo eccessivamente cupo, il suo adattamento di un romanzo di W.B. Huie per il film The americanization of Emily (1964; Tempo di guerra, tempo d'amore) di A. Hiller costituì la prima delle sue sferzanti satire. Dopo aver scritto, basandosi sulla sfarzosa quanto farraginosa commedia di Broadway, la sceneggiatura di Paint your wagon (1969; La ballata della città senza nome) diretto da Joshua Logan, che fu un clamoroso insuccesso, negli anni Settanta C. collezionò una serie di sicure affermazioni, in particolare con The hospital e con l'impietoso e aggressivo Network, atto d'accusa contro la televisione sensazionalistica. Il suo ultimo film, Altered states (1980; Stati di allucinazione) di Ken Russell, basato sul suo omonimo romanzo, è invece una sarcastica e problematica escursione ai confini tra paranormale e ricerca scientifica; in disaccordo con il regista che aveva trattato con troppa libertà la sua sceneggiatura, C. è presente nei credits con il nome di Sidney Aaron.
Postuma è stata pubblicata una raccolta delle sue opere (The collected works of Paddy Chayefsky, 1994-95), tutte firmate con il nomignolo irlandese di Paddy, a lui attribuito durante la permanenza nell'esercito.
J.J. Brady, The craft of the screenwriter, New York 1981, passim; S. Frank, Paddy Chayefsky, in Dictionary of literary biography, 44° vol., Detroit 1986, ad vocem; S. Considine, Mad as hell: the life and works of Paddy Chayefsky, New York 1994.