AROLAS, padre Juan
Nato a Barcellona il 20 luglio 1805, visse, dalla fanciullezza, sempre a Valenza, dove appartenne al folto numero di quei poeti e letterati valenziani che tanto illustrarono una delle più floride letterature regionali di Spagna nell'età moderna. Dopo aver frequentato le Scuole Pie, entrò nell'ordine religioso degli scolopî, a sedici anni, contro la volontà dei genitori, sbagliando vocazione: sbaglio che gli contristò tutta la vita, poiché ben presto le tendenze della sua natura passionale e sensuale lo tennero in continue aspre lotte interiori, tanto che n'ebbe turbata la ragione (1844), fino alla morte, avvenuta il 25 novembre del 1849. Fervido seguace del movimento romantico, compose e più tardi pubblicò (1837), nella caratteristica forma romantica della leggenda, La sílfide del acueducto, immaginata leggenda di una giovane che, presa d'amore per un frate, mette a rischio la vita pur di giungere attraverso la segreta via di un acquedotto alla cella dell'amato: componimento sconveniente per un ecclesiastico, quale era l'A., che infatti più tardi avrebbe voluto non averlo scritto. Imitò - ma non servilmente - Byron, Lamartine, Victor Hugo tra gli stranieri, e tra i connazionali specialmente il duca di Rivas e Zorrilla. Da Chateaubriand tradusse le migliori poesie oltre la ben povera tragedia il Moïse, che dovette incontrare il suo gusto per l'ispirazione biblica. Nel 1840 apparvero a Valenza le sue Poesias caballerescas y orientales, e due anni dopo le Poesías religiosa, orientales, caballerescas y amatorias, ristampate più volte a Barcellona e a Valenza fino all'ultima edizione del 1883. Le meno belle sono le religiose, mentre invece fluiscono dalla vena abbondante dell'anima appassionata e sognatrice del poeta le amatorie, velate del morboso sentimentalismo e della malinconia caratteristica del romanticismo, e abbagliano con la luminosità dei colori e l'esuberanza della fantasia le cavalleresche e le orientali.
Bibl.: Poesías escogidas, recopiladas y prologadas pour Luis L. Roselló y José Olea, Madrid 1921; e cfr. J. R. Lomba y Pedraja, El p. Arolas, su vida y sus versos, Madrid 1898.